Le famiglie in difficoltà che rinunciano ai farmaci: la Vallagarina fa i conti con la «povertà sanitaria»
Il fenomeno è in continua crescita, molti infatti non riescono a garantirsi un antipiretico. La rete di associazioni e farmacie c’è, ma la situazione è critica. A causa del caro vita sempre più persone si chiedono aiuto al Banco Farmaceutico
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ROVERETO. Il Trentino e la Vallagarina fanno i conti con l'emergenza «povertà sanitaria». Sono sempre di più le famiglie che faticano a tutelare la salute dei propri cari. E non è un problema di poco conto, considerando che, soprattutto nel pieno della pandemia, la situazione ha raggiunto livelli per nulla positivi. L'inflazione, che sta già causando problemi su più fronti, non ha risparmiato la sanità. Tradotto: anche i farmaci da banco sono aumentati costringendo non poche famiglie a chiedere aiuto.
Certo è che gli aiuti provinciali una mano l'hanno data, eppure sono ancora tanti i nuclei che si rivolgono ai principali punti d'ascolto. Tra questi, il Banco Farmaceutico del Trentino Alto Adige. Quest'ultimo, in occasione della 23ª giornata di raccolta del farmaco, è riuscito a raccogliere più di diecimila confezioni (10.640 per l'esattezza) di medicinali per un valore pari a 90.300 euro che contribuiranno a curare persone assistite da 24 enti dell'intero territorio regionale (16 in provincia di Trento, 8 a Bolzano).
Le richieste di tali farmaci sono sempre più in aumento e Claudio Bellandi, responsabile delle attività trentine del Banco Farmaceutico, ha tracciato un piccolo bilancio: «A livello regionale ci sono circa dodicimila assistiti. Il 70% di questi ultimi è straniero, mentre la parte restante è italiana». Il Banco, quindi, raccoglie quindi i farmaci per le associazioni con cui collabora. Queste ultime provvedono, in un secondo momento, a distribuirli ai più bisognosi.
Quella dell'emergenza farmaci, spiega Bellandi con evidente preoccupazione, «è una situazione difficile in continuo peggioramento, tanto in Vallagarina quanto a livello regionale. Anche per questa ragione - continua - abbiamo un aumento di richieste da parte degli enti assistenziali». Ad oggi, questi ultimi sono 24 nelle due province, di cui 16 a Trento.
Tre le associazioni di riferimento della Vallagarina. La Fondazione Famiglia Materna e l'Almac per ciò che riguarda Rovereto e l'alta Vallagarina, ed «Essere Pane» per la bassa Vallagarina. Quest'ultima è nata nel 2013 e collabora con il Banco Farmaceutico dal 2015. Sono ben 234 gli utenti assistiti da «Essere Pane». La «povertà sanitaria» è purtroppo un dato di fatto anche nel basso Trentino, come spiega la presidente dell'associazione, Elisabetta Bernardi: «Il numero delle persone povere cresce anno dopo anno e anche in ambito sanitario vediamo che molte persone si rivolgono ai punti d'ascolto per garantirsi i farmaci di primissima necessità».
Bernardi aggiunge che i richiedenti non sarebbero «soltanto persone che vivono in condizioni di estrema povertà, ma anche famiglie che hanno una o addirittura due fonti di reddito, comunque non sufficienti per garantirsi i farmaci di cui hanno bisogno. C'è da precisare tuttavia - aggiunge - che in moltissimi casi sono nuclei familiari composti da almeno cinque persone». I quali, proprio a causa del caro vita che bersaglia inesorabilmente chi è in difficoltà, sono spesso costretti a scegliere tra il cibo e le cure. E poi, sottolinea Bellandi, «la crisi economica non risparmia chi riceve i farmaci, né chi dona. Infatti, rispetto all'anno scorso, abbiamo notato che le persone tendono a spendere qualcosa in meno quando donano, ma non fanno mai mancare il loro apporto a più bisognosi».
Nell'ultimo anno il Banco regionale ha potuto contare su un numero crescente di farmacie. «Questo perché - spiega Bellandi - c'è una conoscenza maggiore della problematica. In questo senso, poi, i social hanno migliorato il fattore comunicazione e anche per questo, in Trentino, possiamo contare su un numero maggiore di farmacie aderenti alle nostre iniziative (46 in totale, ndr)». Dieci di queste sono in Vallagarina di cui otto a Rovereto, che collaborano con Almac e Famiglia Materna. Ad Ala sono due e tra queste c'è la farmacia Franzellin che ha erogato quasi un centinaio di farmaci per l'ultima giornata di raccolta. Come gli altri punti vendita, si è trattato principalmente di antipiretici, creme, antidolorifici e qualche antiacido.