Vallagarina / Il caso

Esplode l’indignazione: vandali in moto da cross devastano il Monte Faè

Il consigliere comunale di Mori Cristiano  Moiola: “Hanno anche forzato la casetta, rovinato il lavoro di anni dei volontari. Un'azione criminosa che, come tale, deve essere denunciata dalla stessa amministrazione comunale alle forze dell'ordine”

MORI. Risalendo la Valle di Gresta, lungo la strada provinciale che si imbocca all'altezza dell'abitato di Loppio, si raggiunge il paese di Valle San Felice e seguendo la direzione Manzano e Nomesino, superando quest'ultimo paese, si giunge al Monte Faè. È questo un luogo di importanza storica, caposaldo austro-ungarico della prima guerra mondiale. Qui è possibile camminare fra i reperti e i manufatti costruiti dalle truppe imperiali, il tutto con un vasto sguardo su tutta la Vallagarina e sono ancora ben visibili le postazioni di artiglieria e una rete trincerata complessa di gallerie e cunicoli, conservate e valorizzate grazie al lavoro degli scorsi anni di decine di volontari. Un'oasi di pace, in mezzo alla natura, dove fare tappa, sostare, riposare e godersi il fresco e la tranquillità del bosco e delle sue radure. Vi sono panchine e tavole dove potersi sedere, così come aree attrezzate e griglie di libero utilizzo. Un luogo di "socialità" pensato e costruito con fatica negli anni dagli abitanti del luogo.

Per le limitrofe comunità il "Faè" è sempre stato un punto di riferimento, soprattutto per i giovani e le associazioni come, ad esempio, quella sportiva del tamburello, ed è qui, infatti, che decenni fa fu pensato di costruire un campo per la pratica di tale sport.

«Ciò che è accaduto però nelle ultime settimane - riporta il consigliere comunale Cristiano Moiola - è qualcosa che colpisce tutti noi ma, soprattutto quelle persone della Val di Gresta che tali luoghi li hanno sempre frequentati, salvaguardati e tutelati. Un'azione criminosa che, come tale, deve essere denunciata dalla stessa amministrazione comunale alle forze dell'ordine. Ignoti hanno infatti danneggiato sia il campo da tamburello, sia la casetta attrezzata presente e i circostanti prati e aree attrezzate. Come ci indicano i segni lasciati sul terreno, tali criminali hanno forzato l'entrata del campo e con i propri mezzi hanno deciso di praticare una sorta di "rally" sfrenato sul terreno da gioco, distruggendolo completamente.

Non contenti, hanno deciso di forzare la casetta presente in loco, di risalire le scale in legno e di fare lo stesso nelle aree verdi attrezzate limitrofe, il tutto con i loro pesanti e distruttivi mezzi a motore. Azioni che hanno devastato il lavoro fatto recentemente dall'Asd Valle San Felice così come quello svolto in precedenza negli anni dagli abitanti di Nomesino e non solo.

Un "colpo al cuore" per chi tali luoghi li ha sempre protetti e conservati attraverso il proprio lavoro e le proprie fatiche verso i quali noi tutti, cittadini del Comune di Mori e della Val di Gresta, non possiamo restare indifferenti e, soprattutto, non possiamo abituarci».

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