Criminalità / La denuncia

«Mamma ti prego aiutami» ma al telefono c'è il truffatore

La donna, quasi 90enne e da poco dimessa dall’ospedale dopo un infarto, ha ricevuto la chiamata sulla linea fissa dal falso carabiniere e sul cellulare dal complice, l’avvocato. Per spingerla a pagare in fretta le hanno fatto sentire il figlio piangere al telefono ed erano a conoscenza di nomi e informazione riguardanti diversi familiari

TRUFFA «Complimenti, veniamo a consegnarle un premio salute»
ROVERETO I truffatori entrano in casa e le portano via i gioielli
ALDENO Due pensionati vittime della truffa dello specchietto
GIUDICARIE Ritornano i truffatori del resto

VALLAGARINA. Le hanno fatto sentire la voce del figlio al telefono che, piangendo, le chiedeva di fare di tutto per aiutarlo. Le hanno detto che l'altro figlio era lì con loro e che la sua parte l'aveva già fatta. Adesso spettava a lei, alla mamma quasi novantenne, da poco dimessa dall'ospedale dopo un infarto, cercare tutti i gioielli e i soldi in contanti che aveva in casa per darli all'avvocato e così far uscire da uomo libero dalla caserma dei carabinieri il figlio più giovane. E lei era pronta a fare tutto. Era in lacrime disperata quando l'arrivo a casa di una famigliare ha fatto saltare i piani ai truffatori e riportato la calma nella casa. Nessun incidente stradale, nessun ferito, nessun figlio in stato di arresto.

Tutto era una truffa pensata e preparata per rubare ricordi e risparmi ad un'anziana. Un raggiro non improvvisato visto che chi parlava al telefono con la vittima aveva informazioni su di lei e sulla sua famiglia. Informazioni, si suppone, raccolte nei giorni precedenti e che, sono servite per rendere più reale quello che reale non era. L'anziana è una persona che vive in una frazione di un Comune lagarino. Un luogo dove tutti si conoscono e dove non è ancora radicata l'abitudine di chiudere la porta a chiave, perché ci si fida, perché non serve.

È una persona che legge il giornale e sa che ci sono truffatori che riescono a derubare le persone utilizzando lo stratagemma dell'incidente stradale, ma quando si è trovata nel vortice delle comunicazioni le precauzione che a mente fredda avrebbe avuto sono venute meno. Ma ecco quello che è successo. La donna era a casa da relativamente poco tempo quando ha squillato il telefono fisso.

«Siamo i carabinieri, suo figlio (e lo hanno indicato con nome e cognome), è qui da noi. Lo abbiamo arrestato perché ha investito un motociclista che è gravemente ferito». Il figlio era effettivamente passato a salutarla una mezz'ora prima quindi il fatto poteva ipoteticamente essere successo. Mentre la donna pensava a quello che poteva fare, a chi poteva chiamare, le passano al telefono il (finto) figlio che in lacrime le chiede di fare tutto il possibile per liberarlo.

Per evitare che l'anziana chiamasse i familiari le hanno occupato anche il telefono cellulare, facendola chiamare da un falso avvocato che le ha spiegato che era anche lui in caserma e che con lui c'era anche l'altro suo figlio (indicato con il nome esatto) e la moglie del primo (anche in questo caso indicata con il nome).

Il "teatro" era stato quindi creato e l'anziana era disperata al telefono e aveva iniziato a cercare i contanti che poteva avere in casa perché il fratello aveva pagato una parte ma non era sufficiente. In lacrime ha iniziato a cercare quando una familiare ha suonato alla porta, lei le ha urlato di salire che c'era un problema e loro, i truffatori, hanno chiuso la comunicazione, interrompendo il tentativo di truffa.

comments powered by Disqus