Fauna / Acqua

Il lago di Loppio è pieno di pesci rossi, ma non è una buona notizia: il Carasso dorato è un danno per la fauna

Dopo la siccità del 2021, che li aveva decimati, i pesciolini sono ora numerosi, ma sono degli «alieni», dei formidabili mangiatori di larve e di uova di altre specie che qualcuno ha buttato in acqua per liberarsene

di Luca Nave

MORI. Sono centinaia i pesci rossi presenti nel Lago di Loppio. Specie aliena per la zona, il Carasso dorato (questo il nome scientifico) si riproduce rapidamente ed è onnivoro: mangia, oltre ai vegetali, anche le uova di altri pesci e dei tritoni che, proprio qui, si riproducono ogni anno. Quindi, chi ha rilasciato gli esemplari di pesce rosso, pensando forse di fare un gesto positivo e innocuo, magari di donare la libertà alla bestiola prigioniera della boccia di vetro, in realtà ha messo a rischio gli equilibri dell’ecosistema della riserva.

La prima segnalazione, postata sul gruppo Facebook “Sei di Mori se…” è di Ivo Cipriani, attento osservatore del territorio. Tra gli abitanti della borgata (ma non solo) si è subito accesa la discussione online e qualcuno ha ricordato come fosse pratica comune, negli anni Ottanta, andare al Lago a prelevare i pesci rossi da portarsi a casa.

I banchi sono visibili dalla ciclabile, visto che formano ampie chiazze rosso - arancio sotto il pelo dell’acqua. Lo stesso autore del post ricorda la storia recente, quando la straordinaria siccità dell’annata 2021-22 portò una vistosa moria dei carassi dorati anche allora presenti nel lago e rimasti intrappolati nelle pozze in disseccamento.

Sempre secondo Cipriani, i pesci sono ora concentrati nei pressi delle antiche sorgenti dove l’acqua, sgorgando dal fondo, risulta meno fredda.

Ciò che è chiaro a tutti, è che si tratta di una specie estranea al biotopo. Sul tema concordano i due musei che si occupano di fauna in Trentino: il Civico di Rovereto e il Muse di Trento.

Con l’Adige ha dialogato Karol Tabarelli de Fatis: assistente tecnico scientifico dell’ufficio ricerca e collezioni museali del Muse. «La presenza, nella riserva naturale provinciale del Lago di Loppio, di banchi numerosi di “pesciolini rossi” è evidentemente fuori luogo per un’area rifugio di fauna e flora autoctone. Purtroppo si tratta di un problema noto, non nuovo e per il quale si auspicano soluzioni».

Partiamo dalla classificazione scientifica. «Si tratta di Carassi dorati (Carassius auratus), una specie d’acqua dolce nota come il classico “pesciolino rosso”. Animali evidentemente introdotti e non è neppure detto che ciò sia stato fatto in tempi recenti. Questo gesto rappresenta una minaccia concreta per l’equilibrio dell’ecosistema acquatico locale. I Carassi dorati appartengono alla famiglia dei Ciprinidi, originari dell’Asia orientale e introdotti in Europa, centinaia di anni fa, principalmente a scopo ornamentale. Possono sopravvivere in una grande varietà di ambienti acquatici differenti - non essendo una specie particolarmente esigente - dove vivono in modo gregario, non disdegnando quindi la vicinanza di conspecifici».

Cosa può succedere? «Il rilascio di specie aliene in un ambiente naturale può avere conseguenze alteranti per la biodiversità. I carassi si moltiplicano rapidamente, competendo con le specie autoctone per il cibo e lo spazio; hanno una dieta onnivora, comprendente specie vegetali ma anche uova e larve di altri pesci e invertebrati. Possono anche fungere da vettori di patologie che potrebbero colpire la restante fauna».

In sintesi il messaggio è chiarissimo: «Non rilasciare mai animali domestici o esotici in natura: pesci, testuggini esotiche, uccelli dalle gabbiette. Non liberate nulla: potreste causare danni irreparabili oppure ripristinabili ma solo con impiego di ingenti fondi pubblici».

Questo in generale. E per Loppio? «È un importante sito riproduttivo per diverse specie di anfibi, uno dei pochi di compresenza del Tritone alpestre (Ichthyosaura alpestris) e del Tritone punteggiato (Lissotriton vulgaris) in Trentino. Queste due specie depongono le loro minuscole uova attaccandole alla vegetazione sommersa, uova che rientrano nello spettro alimentare dei Carassi dorati. Voler bene agli animali vuole dire considerare anche quelli selvatici e i loro habitat. Evitare l’inquinamento biologico veicolato dalle specie aliene, una delle principali cause di erosione della biodiversità a livello mondiale, dovrebbe essere un imperativo».

comments powered by Disqus