Madruzzo ha un nuovo stemma
Un grappolo stilizzato color oro in campo rosso sormontato da una torre argento con quattro merli alla guelfa e due finestre quadrate su fondo azzurro racchiusi in uno scudo sannitico troncato da una doppia linea ondulata. Alla sua sommità è una corona vagamente turrita e alla base due fronde incrociate avvolte di nastro tricolore che, piuttosto in uso nell’araldica civica, conferiscono all’insieme decorativo un aspetto nobile e artisticamente gradevole.
È il nuovo stemma comunale di Madruzzo approvato insieme al gonfalone e dunque pronti a contraddistinguere l’ente istituzionale venuto alla luce il primo giorno del 2016 per via della fusione delle contigue municipalità di Calavino e Lasino. Delle diciotto proposte pervenute in municipio la commissione giudicatrice composta dal sindaco Michele Bortoli, dalla consigliera Giulia Caldini, dal grafico Merj Morani, dall’esperto araldico Silvano Groff, da Pasquale Chistè e Luca Pisoni in qualità di conoscitori di storia e tradizioni locali ha proclamato vincitrice quella formulata da Alvaro Periotto, geometra di Lasino, che ha vinto i mille euro a titolo di premio del bando di concorso. Sua la composizione grafica preferita per elementi di riconoscibilità, pregnanza di contenuto, valori storici e identitari del territorio: il profilo turrito impresso al nuovo stemma ricalca quello della torre di Gumpone un tempo appartenente al casato dei locali principi vescovi, coronata da merlatura alla guelfa che dall’alto di una rupe rocciosa ammantata di lecci domina la valle di Cavedine offrendo l’austera mole alle pendici del Bondone.