Dopo 15 anni finalmente a Lasino si potrà metter mano al cimitero
La luce in fondo al tunnel delle pastoie burocratiche. Si intravede dopo una’estenuante impasse che si trascina da ben tre lustri portandosi appresso una sequela di aggiustamenti progettuali attinenti i lavori d’ampliamento e riordino del cimitero di Lasino, da cui l’adeguamento normativo e funzionale, finalmente prossimi ai nastri di partenza. Guardando al pratico, riparte l’iter: il cronoprogramma scandisce la conclusione delle procedure amministrative entro fine mese quando, invece, per toccare con mano i primi risultati apprezzabili occorrerà attendere almeno l’approssimarsi delle festività natalizie. Circa gli imminenti passi operativi, discordante sulle scelte tecniche culminate nell’adozione della quarta e ultima variante di progetto, la giunta guidata da Michele Bortoli ha preso atto dell’impossibilità di ricorrere agli elaborati originari stante l’approvazione di un atto transattivo con la ditta a suo tempo incaricata dei lavori e frattanto liquidata oltreché la scadenza del termine del procedimento di concessione del finanziamento provinciale. Sull’importo complessivo di 1,1 milioni di euro dei lavori da conferire a cottimo fiduciario con il criterio del massimo ribasso hanno pesato le soluzioni individuate dalla precedente legislatura - all’epoca del comune di Lasino estinto nel 2016 per fusione con Calavino - dinnanzi alle quali gli attuali amministratori di Madruzzo hanno avuto le mani legate. Soluzioni dettate essenzialmente da ragioni di ordine igienico sanitario benché, essendo frattanto le esigenze parzialmente mutate in fase di esumazione e ricollocazione delle lapidi (si ricordi nel 2012 la costituzione di un comitato spontaneo di cittadini contrario alle operazioni cimiteriali approvate in aula consiliare due anni prima), s’è preferito optare per una scala di collegamento (da posizionare nell’angolo a sud ovest) tra il livello esistente del campo santo e quello della sottostante area ampliata, la demolizione di un tratto di muro in pietrame, l’applicazione di parapetti metallici e l’installazione di un solo cancello pedonale (anziché due) in corrispondenza del varco d’ingresso meridionale. Se dunque la terza variante contemplava l’eliminazione della rampa di gradini interna, l’attuale esecutivo ne ha riproposto l’inserimento rimarcando tra l’altro come la mancata realizzazione di una «piazzola per le celebrazioni» - così come previsto ab origine - vada di fatto impedendo il «punto d’unione visivo e celebrativo» tra le due aree a livelli sfalsati. In sintesi, il progetto modificato tirando una croce sull’impianto illuminante e altre piccole opere di completamento, non conferirebbe all’area cimiteriale «quel decoro che la dislocazione nel tessuto urbano e l’uso richiedono». Sintonia di vedute, invece, in merito alla gestione delle sepolture stabilita nel rispetto del criterio di rotazione parallelamente all’occupazione dei loculi.