Gli alpini di Lasino cureranno le aree verdi del paese
Alpini che si approcciano responsabilmente all’ambiente e silenti si rimboccano le maniche per valorizzarlo come si conviene al prestigio del cappello che portano con fierezza. Onnipresenti nei momenti di bisogno della comunità, pronti a scattare quando si tratta di dare una mano alla gente, le penne nere di Lasino hanno rinnovato la loro disponibilità alla cura delle aree comuni del proprio territorio, uno dei primi biglietti per ogni passante. «Una collaborazione indispensabile e preziosa - sottolinea il sindaco di Madruzzo Michele Bortoli che di concerto con il suo esecutivo ha siglato la convenzione valida fino al tramonto del 2020 - che conferma la nostra soddisfazione per come questi volontari prestano servizio», ovvero ligi al senso d’appartenenza territoriale. «Gli alpini sono un punto di riferimento per i sindaci e per le nostre comunità», ha sottolineato il vice presidente vicario dell’Anci Roberto Pella in occasione dell’adunata nazionale del maggio scorso, e i fatti lo attestano anche in quest’angolo di valle. A dimostrazione del «saper dare con generosità senza chiedere» l’Ana di Lasino ha voluto occuparsi della «salvaguardia del territorio e del mantenimento delle opere pubbliche di interesse nazionale». Nello specifico, la manutenzione del monumento ai caduti all’ombra del campanile embricato della chiesa di San Pietro, la cura dei vialetti e delle aiuole circostanti i campi santi di Lasino e di Castel Madruzzo. Dal canto suoi la locale pubblica amministrazione riconosce negli sforzi elargiti a titolo gratuito dagli uomini al seguito del capogruppo Renato Pedrini una valenza meritoria «a beneficio del patrimonio pubblico» nonché a vantaggio dell’immagine del territorio. Da qui la durata pluriennale del rapporto collaborativo venuto in essere tra gli alpini ed l’ente municipale riservandosi quest’ultimo il controllo della corretta e puntuale esecuzione delle incombenze demandate, anche a carattere straordinario purché di modesta entità. In alcun modo l’attività dei volontari si configura come sostitutiva del personale alle dipendenze comunali o alternativa alle prestazioni di terzi, fermo restando, salvo rimborso spese forfettario agli alpini all’opera.