Storia / Affare

Castel Madruzzo in vendita per 5 milioni, un privato lo vuole. I sindaci: la Provincia eserciti la prelazione

Pressing degli amministratori locali, entro il 20 agosto si può «bloccare» la vendita e subentrare. ma da  piazza Dante per ora nessun segnale

di Angelo Zambotti

MADRUZZO. C'è un argomento che negli ultimi giorni è tornato prepotentemente di moda in Valle dei Laghi: Castel Madruzzo. La proprietà del maniero che domina un territorio ricco di eccellenze, oltre che cerniera tra Alto Garda, Dolomiti di Brenta e capoluogo, potrebbe infatti passare di mano. Dopo che un noto sito di vendite immobiliari ha messo in evidenza il castello posto alle pendici del Bondone, la cui proprietà è attribuibile alla famiglia Montagna, per un prezzo superiore a 5 milioni di euro, un potenziale acquirente si è fatto avanti formalizzando i primi atti necessari per la compravendita. Vi

sta l'importanza storica e culturale della struttura, la Provincia e il comune di Madruzzo (dove è situato il castello, che insiste sul comune catastale di Lasino) possono però esercitare un acquisto in prelazione, i cui termini scadono però il 20 agosto, ovvero 60 giorni dalla denuncia di trasferimento di proprietà a titolo oneroso.

Michele Bortoli, primo cittadino di Madruzzo, si è quindi confrontato con i colleghi di Cavedine e Vallelaghi, rispettivamente David Angeli e Lorenzo Miori, con il presidente della Comunità della Valle dei Laghi Luca Sommadossi e con il presidente del locale Consorzio turistico Enrico Faes, per fare in modo che il territorio compatto producesse un documento da inviare in Provincia.

Detto, fatto. In poche parole, ora i rappresentanti istituzionali della Valle dei Laghi chiedono l'intervento di Piazza Dante per acquistare Castel Madruzzo, affinché torni ad essere un patrimonio del territorio e non si presti ad essere oggetto di speculazioni.

«La proprietà di Castel Madruzzo - scrivono gli amministratori della Valle dei Laghi - con gli edifici e soprattutto il parco che ospita alcune specie arboree secolari, dovrebbe essere posta nell'utilizzo dell'intera comunità come punto di ritrovo per incontri e appuntamenti culturali. Inoltre, Castel Madruzzo potrebbe essere acquisito da una poco chiara società con l'intento di adibirlo a hotel di lusso, con la fruizione della proprietà che sarebbe destinata a un'utenza molto ristretta. La costruzione, tra l'altro, non è servita da acqua: il castello dovrebbe essere interessato da importanti lavori, anche riguardo alla rete di distribuzione con ingenti costi per l'ente pubblico. In caso di vendita a una società privata, il castello potrebbe essere oggetto di speculazioni, come avvenuto e avviene in altre località italiane, anche mediante l'utilizzo di fondi di provenienza dubbia e/o insufficienti. In questo caso il castello potrebbe ritrovarsi presto in stato di abbandono con necessità di interventi economici da parte della collettività.

La soluzione migliore, a tutela di tutte le parti, e a difesa da speculazioni, sarebbe quindi l'acquisto di Castel Madruzzo da parte dell'ente pubblico, che faccia della proprietà un polo museale e culturale inserito nella rete dei musei del Trentino. Per le sue peculiarità il castello ben si presta a ospitare un museo dei castelli e delle fortificazioni del Trentino, un archivio dei Madruzzo e un centro congressi. Sicuramente le potenzialità sono infinite, così come le ricadute sul territorio, non solo per il comune di Madruzzo e la Valle, per i quali potrebbe essere un volano culturale, ma per tutto il territorio».

Ora si attende la risposta della Pat, che pure in altri territori è intervenuta per motivi analoghi.


 


 

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