Fauna / Novità

In Valle dei Laghi le telecamere con l'Intelligenza artificiale per evitare incidenti con gli ungulati

Al «Vecchio Mulino» prima di Vezzano entra in funzione il sistema che «riconosce» gli animali in strada e accende dei segnali luminosi di allerta per gli automobilisti

VALLELAGHI. Le sagome di metallo raffiguranti dei caprioli posizionate tra Vezzano e Vigolo Baselga fanno sobbalzare gli automobilisti. Servono per richiamare l'attenzione sul pericolo degli attraversamenti improvvisi, in un luogo - la Gardesana Occidentale - dove negli anni sono stati molti gli scontri tra auto e animali selvatici, orso compreso, con esiti anche mortali. Solo che chi quella strada la percorre ogni giorno, non si fa più ingannare dall'effetto sorpresa. Così serviva trovare una nuova soluzione per quello che negli anni si è dimostrato un grande problema.

Il Comune di Vallelaghi si è affidato al dottore forestale Michele Baldo che ha messo a punto un sistema sperimentale, attivato a partire da lunedì, basato sulle termocamere.

Siamo in località Naran, nei pressi del Vecchio Mulino. Ai lati della strada sono stati posizionati dei pali su cui sono stati montati dei sensori luminosi a led alimentati da pannello fotovoltaico. Una telecamera bispettro dotata di videoanalisi ed intelligenza artificiale deep learning (dunque in grado di elaborare i dati raccolti) traccia gli animali selvatici, due cartelli stradali indicano il pericolo di attraversamento ungulati.

Come funziona? Quando la telecamera registra l'animale nelle aree "pericolo" trasmette l'informazione ad una centralina, la quale accende i segnali luminosi di allerta per i guidatori invitandoli a prestare massima attenzione vista la presenza dell'animale, che potrebbe attraversare la strada da un momento all'altro. Fino a che l'animale non esce dalla fascia protetta (un paio di metri oltre la strada) i sensori rimangono accesi.

Il sistema permetterà di raccogliere altri dati dei quali verrà esplorato il potenziale di impiego a scopo scientifico grazie alla collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica dell'Università di Trento.

Il progetto è stato finanziato da fondi europei, tramite l'Operazione 4.4.3 Investimenti non produttivi per connettività ecologica e recupero habitat Natura 2000 e degli habitat agricoli ad alto valore naturalistico del Programma di Sviluppo Rurale (Psr).

Al Comune di Vallelaghi è stato assegnato un contributo pari a 64.328 euro, cioè il 100% della spesa ammessa.

Altri comuni in Trentino hanno deciso di salire su questo treno: a Bieno lo stesso sistema è stato attivato alla fine dello scorso anno, a Cavalese e a Borgo Chiese sarà attivato nei prossimi giorni. Se il sistema dimostrerà di essere funzionale, c'è da scommetterci che anche altre amministrazioni lo adotteranno, per risolvere una questione - quella della collisione tra auto e animali selvatici - che cerca ancora delle risposte.

Attenzione però a contare ciecamente sulle termocamere: essendo alimentate da un pannello fotovoltaico, potrebbe essere che in occasione dell'assenza prolungata di sole i sensori non si accendano. L'adozione di adeguati limiti di velocità nei tratti particolarmente a rischio resta quindi la misura più incisiva per non distruggere l'automobile e farsi male.

comments powered by Disqus