Telefoni muti da un mese, proteste a Telve di Sopra
Disagi anche per il vicesindaco Sara Trentin
Basterebbe sostituire un cavo lungo all'incirca un chilometro, facendolo passare nelle tubature che il Comune ha appositamente predisposto otto anni fa in località Fratte, a Telve di Sopra. Quel cavo infatti è sottodimensionato per le utenze che deve servire e basta il maltempo o chissà cos'altro a mandare in tilt la linea telefonica della Telecom. È accaduto nel luglio scorso, quando i telefoni fissi sono rimasti muti per venti giorni. Poi di nuovo ad ottobre: in quell'occasione la risoluzione del guasto è stata più rapida, nell'arco di cinque o sei giorni, ma non è durata a lungo e così dal 4 dicembre le sette famiglie interessate (il guasto si alterna in diverse zone del paese) sono di nuovo senza linea. E ormai è trascorso un mese.
«Puntualmente riceviamo un messaggio da parte della Telecom che ci dice che la linea è stata ripristinata, ma non è vero» racconta Sara Trentin , che oltre ad essere una delle persone interessate da questo problema è anche vice sindaco di Telve di Sopra. «A questo punto - continua - immagino che nemmeno controllino se il guasto è stato ripristinato, nonostante le nostre numerose chiamate al 187 che rimane l'unico numero da poter interpellare e le lettere di reclamo che abbiamo inviato. In questi casi sarebbe importante avere il riferimento di un responsabile di zona».
La ditta a cui Telecom si affida per le riparazioni è la Sensi di Trento, che ha risposto facendo capire agli interessati che conosce la situazione. Ma l'interlocutore principale resta Telecom, che per ora si è limitata a promettere che la linea sarebbe stata bonificata al più presto: «E pensare che per avere la linea abbiamo pagato una quota una tantum per zone distanti da paese. Ci hanno spiegato che esiste la possibilità di ottenere un rimborso per il disagio - spiega - ma non avere il servizio telefonico è quello che fa la differenza, soprattutto per le persone anziane che non sono abituate ad usare il cellulare. A maggior ragione in questo periodo di festa che, anche attraverso il telefono, potevano raggiungere amici e parenti per il consueto scambio d'auguri».