In risciò per il Primiero Per i turisti o per la spesa
Un modo originale ed ecologico per presentarsi alle nozze senz’auto? In risciò, addobbato con fiocchi e fiori bianchi e l’autista in smoking. È solo una delle tante proposte del giovane Ruben Orsega, di Imèr, che da dieci anni vive nel cuore verde del Vanoi, a Ronco. Qualche giorno fa si è comperato un risciò a pedalata assistita con due posti e intende creare il proprio business a Primiero.
«Ho già il marchio Green Way Primiero, perché credo che alla base di tutto e al di là della novità - ora creo un po’ di ilarità - la gente possa orientarsi verso un modo diverso di muoversi, al posto dell’autobus locale e dell’auto».
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Anche per fare la spesa: «Infatti, ho già scortato a casa una signora con pesanti borse della spesa da Fiera a Tonadico. Non le ho chiesto nulla, era a scopo promozionale». E mentre pensa a tutti i vari utilizzi del suo risciò, ha già cominciato a testare i percorsi turistici più comodi (per sé) e più suggestivi (per i turisti) da proporre con partenza dal centro di Fiera: mezz’ora per quelli più corti, un’ora abbondante per quelli più lunghi, che toccano tutti i paesi. «Ora mi sto allenando fisicamente, ho già accompagnato due turiste che assieme pesavano quasi due quintali, e con la pedalata assistita penso di riuscire a fare cinque o sei giri lunghi al giorno».
E spiega vulcanico: «Mi piace l'idea di mostrare la nostra valle in modo silenzioso e tranquillo, valorizzando le tante realtà commerciali. Ho già accordi con la macelleria Bonat di Mezzano per le degustazioni, penso anche alla birra artigianale Bionoch, ma non solo - continua. - Se i turisti vogliono un gelato, chiamo la gelateria più vicina, avviso che in dieci minuti sono lì e che mi preparino il cono o la coppetta con i gusti scelti. Arrivo, pago, prendo e consegno ai turisti che se lo possono gustare durante il viaggio all'aria aperta. La stessa cosa se vogliono invece una pastina o quant'altro».
Adesso si sta proponendo agli alberghi e alle associazioni: «Per la Festa del Canederlo di Imèr in agosto, il Comune mi ha già ingaggiato: scorterò i turisti in giro per il paese, li porterò tra le canisèle del centro storico e poi su fino alla Madonna del Bus, appena sistemata da volontari e Alpini». Pedala alla grande, Ruben, che già pensa di sviluppare la propria idea: «Ne vedrei bene due in stagione a San Martino, tre o quattro a Fiera, due che girano a Mezzano e Imèr anche come collegamento alla zona del Cappuccetto Rosso, uno o due in Val Canali, per creare nuove opportunità di lavoro e un'originale proposta non solo turistica».
Il mezzo ha un'autonomia di due, tre ore a pieno carico, in salita. «Quindi, adesso devo valutare di comperare un'altra batteria che non era preventivata tra le spese. Ho giocato tutti i jolly, ora mi svuoto le tasche, ma credo nel progetto».