La vita tra Porsche, gatti e beneficenza del milionario
Parla Gabriele Fratton, il pensionato di Strigno che con una giocata da 3 euro e 50 ha fatto una vincita record al Lotto
«Come è cambiata la mia vita dopo che sono diventato ricco? Non molto. Fumo le stesse sigarette e frequento gli amici di prima. Certo, ora non vivo più in affitto, quando mi piace qualcosa la compro, pago senza problemi le bollette, aiuto le persone che se lo meritano. E continuo a vincere, 450 euro pure negli scorsi giorni». Dopo aver parcheggiato la sua nuova Porsche da 86 mila euro, Gabriele Fratton si siede ad un tavolino del bar Nemo di Villa Agnedo, il locale dove alle 15.30 del 4 gennaio 2014 ha giocato una schedina entrata nella storia del Lotto come la più ricca di sempre, e ordina da bere uno Spritz. Puntando 3,50 euro sulla ruota di Palermo, s'è portato a casa due milioni e 937 mila euro netti. Centrati tutti i numeri puntati (8-67-38-42 e 55) per un totale di 10 ambi, 10 terne, 5 quaterne e una cinquina. «Era la sesta volta consecutiva che li giocavo. Dovevano uscire, lo sapevo. Così è stato» spiega il fortunato 64enne di Strigno, operaio in pensione, a chi chiede di raccontargli come è andata. «A differenza di quanti scommettono sui ritardari, io mi affido ai numeri che escono con maggior frequenza. È impossibile ? sorride ? salire su una corriera che non passa mai. Questo sistema mi aveva già "regalato" in passato 24 mila euro e diversi ambi e terni».
Come ha scoperto di essere diventato milionario?
«Ero a casa con il mio gatto. Compreso, dopo aver controllato l'estrazione sul Televideo, quello che era avvenuto, mi sono girato verso di lui e gli ho urlato di preparare la valigia. Si voltava definitivamente pagina».
Un'emozione intensa.
«Bella. Niente, comunque, di sconvolgente. Ero preparato a una vincita del genere».
Cosa ha fatto nelle ore successive?
«Dopo averci brindato sopra, sono andato in banca a deporre la schedina. Quando la sportellista ha visto la cifra che dovevo accreditare è sbiancata. Ha convocato il direttore, il vice e i colleghi. A metà gennaio i soldi erano già sul conto. Ricordo la ressa di giornalisti e di sconosciuti che volevano incontrarmi. Un inferno. La situazione si è presto normalizzata».
Qual è stato il suo primo acquisto?
«Una villa a Spera. Ho pagato 350 mila euro la scatola e altrettanti per sistemarla. Solo i mobili mi sono costati 100 mila euro. Chi avrebbe mai pensato che dopo anni di affitto e di sacrifici sarebbe andata a finire così?».
Altre spese fatte?
«Da appassionato di motori mi sono comprato delle Porsche - sul cruscotto di una ho voluto incidere l'immagine del mio gatto - alcune moto d'epoca e ho mandato in Germania la vecchia Polo per rinnovarla e personalizzarla. Un'operazione da 33 mila euro».
Spiccioli ormai per lei.
«Macché spiccioli. Ho fatto il magazziniere e so dare il giusto valore al denaro. Non tornerò povero, tranquilli. Quando sono andato in banca ho ordinato al direttore di investire una parte del colpo in modo tale da avere una rendita annuale da 42 mila euro. In più ho la pensione. È però giusto, ora che posso, togliersi delle soddisfazioni. Lo trovate così strano?».
Ha fatto beneficenza?
«Chi mi voleva bene non è rimasto deluso. Le donazioni e gli aiuti non si pubblicizzano mai».
Con suo figlio che non vedeva da 20 anni come va?
«Ci siamo riavvicinati. Gli ho regalato una Mercedes e 300 mila euro. A giugno andrò in Brasile al suo matrimonio. Amo viaggiare. A gennaio ho trascorso una ventina di giorni in Costa Rica, ho visitato la Russia e la Romania. Bisogna recuperare il tempo perso».
Novità sul fronte sentimentale?
«Dopo la vincita si sono fatte avanti numerose donne. Da ricco, quasi per magia, piaci e la gente, anche quella che prima ti ignorava, ti saluta. Ho tirato dritto: continuo a vivere da solo, anzi con i miei gatti e pappagalli. La libertà non ha prezzo».
Progetti per il futuro?
«Vivo il presente. Spero solo di vincere ancora».
Cosa è per lei la crisi?
«La crisi, non vorrei offendere nessuno, per me non esiste».
Ha un messaggio per i giocatori?
«Lasciate perdere le slot e non spendete al gioco cifre esagerate. Bastano 3 euro e 50 per cambiare la vita».