Un anno in viaggio per il Sudamerica
Il suo viaggio è iniziato quasi 7 mesi fa e durerà per tutto il 2015 con l'obiettivo di visitare tutti gli stati del Sudamerica.
Protagonista di questa avventura il levicense Kristian Pinamonti che ha deciso di prendersi un bel periodo di riposo, un anno sabbatico. Dedicandolo a sé stesso e al suo desiderio di conoscere posti e gente nuova.
Una storia, quella di un giovane levicense en Sudamerica , che finora lo ha portato a visitare paesi come Brasile, Paraguay, Uruguay, Argentina, Cile, Bolivia e Perù. «Sono posti così differenti tra di loro - si legge nel suo blog - dove vivono numerose persone di origine trentina, che fanno parte dei circoli Trentini e della famiglia Trentina nel mondo».
Nella prima parte del suo viaggio, Kristian ha voluto conoscere questi emigrati di seconda o terza generazione che ancora oggi si sentono molto legati alle loro origini e hanno voglia di conoscere i luoghi di nascita dei loro avi.
«Una cosa mi ha colpito - ci racconta - che qua loro si sentono molto più trentini dei trentini stessi. Mantengono le tradizioni dei loro nonni, mangiano la polenta e cantano canzoni alpine. Dai loro avi hanno ereditato la stessa voglia di lavorare, alcuni sono avvocati, medici, giornalisti, altri sono camionisti in pensione e hanno una famiglia numerosa. Ho incontrato famiglie con bisnonni di 70 anni».
In questi giorni si trova in Bolivia, a Potosi, la città famosa per la «Miniera del Diavolo». In questi mesi ha cambiato diversi compagni di viaggio ed è reduce da un'esperienza nel deserto cileno. Kristian è partito l'8 gennaio da San Paolo, in Brasile. Ha lasciato tutto, un posto di lavoro (anche se a tempo determinato) per vedere tutta l'America latina. «Dopo aver letto di altre persone che hanno fatto la stessa cosa e cinque anni da impiegato in un ufficio tecnico - scrive - ho deciso di staccare la spina per un anno».
Per tutto il 2015 viaggerà in lungo e in largo il Sudamerica. «I ritmi di vita sono più tranquilli che in Trentino, la gente vive meglio ed è più felice. In Brasile la vita non è impossibile - ci racconta - e avendo un lavoro si può avere una bella casa con piscina. Altra differenza sono le misure, qua è tutto enorme, un campo di soia o grano può coprire una superficie come tutto Pergine. Ed è solo di un agricoltore, le città sono megalopoli, come Buenos Aires o San Paolo. Trento, a paragone, sarebbe una citta piccola».
In questi mesi è passato da 45 gradi di Resistencia, nel nord argentino, a zero gradi della Patagonia, dal caldo afoso della foresta del sud del Brasile alla fresca brezza in riva al mare di Montevideo, dal freddo e dall'altura della Bolivia (sempre sopra i 3.000 metri) al caldo della costa peruviana.
«I primi paesi che ho visitato non sono cosiì differenti dall'Europa, causa la forte immigrazione, invece in Bolivia e Perù la differenza è grande. In questi due Stati la gente è molto tradizionale, soprattutto quella che vive fuori dalle città, ed è come fare un passo indietro di 50-60 anni».
Il viaggio di Kristian Pinamonti prosegue fino a raggiungere i tre staterelli della Guyana, Suriname e Guyana Francese. Da lì, poi, ritornerà in Brasile per rientrare quindi a casa, a Levico. Se volete seguirlo, giorno per giorno, nel suo viaggio o leggere il suo diario aggiornato fin dal momento della sua partenza, potete cliccare qui.