Valsugana, cavalli e cani denutriti Anziano a processo per maltrattamenti
Animali scheletrici, costretti a vivere in mezzo agli escrementi e lasciati senza acqua e cibo.
Animali scheletrici, costretti a vivere in mezzo agli escrementi e lasciati senza acqua e cibo. Tre cavalli, un'oca e tre cani custoditi in condizioni non compatibili con la loro natura e sottoposti a sevizie e sofferente. Un 78enne della Valsugana si trova ora a processo con l’accusa di maltrattamenti di animali. I fatti sarebbero successo nel marzo 2015 presso l’allevamento di cavalli dell’imputato, peraltro giù finito nei guai per lo stesso motivo.
Secondo l’accusa a tre cavalli (uno stallone arabo, un mezzosangue arabo e una puledra) non veniva garantita l’alimentazione adeguata, tanto che gli animali apparivano emaciati, con una struttura ossea facilmente visibile, con assenza di tessuto graddo e riduzione della masse muscolari. Anche un’oca, detenuta in una piccola gabbia, era lasciata senza acqua da bere e cibo. Non sarebbe toccata sorte migliore a tre cani (due rottweiler e uno di razza bovaro) costretti a vivere in una gabbia angusta, in mezzo alle proprie deiezioni.
A confermare le terribili condizioni in cui sarebbero stati custoditi gli animali anche i sopralluoghi effettuati da un’esperta in etologia e benessere animale che si è recata più volte presso la struttura. I cavalli, come detto, apparivano denutriti e lo spazio in cui erano ospitati completamente invaso da feci e urina.
L’intero ambiente appariva in uno stato di abbandono. Agli animali non sarebbe stata inoltre garantita l’alimentazione minima necessaria: sul posto ci sarebbe stata solo una balla di fieno quasi del tutto esaurita e i cavalli non avrebbero avuto nemmeno contenitori per abbeverarsi. A spiccare anche l’esiguità degli spazi a disposizione degli animali, apparsi stressati oltre che denutriti e quasi apatici, a fronte delle cattive condizioni di salute. Anche l’oca come detto, sarebbe stata costretta a vivere in una piccola gabbia, senza acqua né cibo.
Il volatile, inoltre, sarebbe stato costantemente spaventato dalla vicinanza dei cani. Anche i due rottweiler e il terzo meticcio, secondo l’accusa, vivevano in condizioni pessime, come dimostrava l’odore nauseabondo che proveniva dalla piccola gabbia in cui erano rinchiusi, senza possibilità di correre o muoversi in libertà. In aprile, a fronte della pessime condizioni in cui erano stati trovati gli animali, il Corpo forestale provinciale, su ordine del gip Forlenza, aveva provveduto al sequestro preventivo dei tre cavalli, dei cani e dell’oca. Nel frattempo il procedimento penale è andato avanti e il 78enne si trova ora a processo con l’accusa di avere maltrattato gli animali, costringendoli a vivere «in condizioni incompatibili con la loro natura, causando loro gravi sofferenze».