Aggressione al gazebo del Comitato 26 gennaio
Un uomo si scaglia contro i cittadini che si battono contro l'acciaieria e chiedono un'indagine sui tumori in Valsugana. Insulti e ceffoni, adesso scatta la denuncia. E mercoledì prossimo il gazebo sarà di nuovo a Borgo
Stavano distribuendo volantini ai passanti quando un uomo si è avvicinato al gazebo del «Comitato 26 gennaio». Prima ha chiesto informazioni, poi ha insultato i cittadini impegnati nella battaglia contro l'Acciaieria Valsugana. E per finire ha mandato all'aria il banchetto e picchiato uno dei componenti del gruppo anti-inquinamento.
Che l'attività di informazione del Comitato 26 gennaio non sia ben vista da tutti - soprattutto dagli operai della fonderia - non è una novità, ma finora nessuno era arrivato alla violenza, non fisica, non di giorno, non a viso scoperto.
Il gruppo di cittadini aveva annunciato il sit-in durante il giorno di mercato (e una replica è prevista mercoledì 28): una presenza silenziosa ma tenace per chiedere «una seria indagine epidemiologica sulle patologie e sui tumori» a Borgo e in generale nel territorio della Valsugana (noto alle cronache giudiziarie per le inchieste della Procura di Trento e del Corpo forestale dello Stato, con cui è stato scoperto un traffico di rifiuti tossici, con depositi illegali e fumi fuori controllo).
Ma il lavoro certosino del comitato non piace e questo pomeriggio, poco dopo le 12.30, un uomo è arrivato alle vie di fatto.
Laura Zanetti - ex infemiera di oncologia, scrittrice, presidente dell'associazione Malghesi e Pastori del Lagorai - era presente, assieme ad Evelyn Giovannini e Lorenzo Osler. «Quell'uomo si è avvicinato. Ha iniziato a dire che quello che esce dalle ciminiere dell'acciaieria è solo vapore e che si deve andare all'Ilva di Taranto per parlare di inquinamento e di persone che si ammalano di cancro».
A nulla - racconta - è valso il nostro tentativo di ragionare. «Gli abbiamo spiegato che conosciamo bene i problemi legati all'Ilva e che noi siamo genellati con Taranto e che in Valsugana la situazione non è molto migliore. Ma niente. È arrivato addirittura a dire che le nostre fotografie, quelle della fonderia e dei fumi che escono, sarebbero ritoccate».
Evelyn Giovannini racconta che poi ha iniziato a staccare i cartelloni «e ha mandato all'aria il banchetto col gazebo, che avevamo posizionato davanti al bar Milano, a Borgo, poco lontano dal mercato. Ha picchiato Lorenzo Osler»». Nella furia ha anche travolto una donna disabile.
Poi, come se nulla fosse, se ne è andato. I membri del comitato hanno scattaTo delle foto e alcuni giovani che si trovavano in zona hanno girato dei video. I membri del comitato dicono di averlo riconosciuto. Sarebbe un dipendente dell'acciaieria.
«C'è stata molta solidarietà e vicinanza da parte degli abitanti di Borgo che hanno assistito alla scena - raccontano i membri del comitato - sempre più preoccupati per l'alta incidenza tumorale. La gente ha protestato in maniera molto forte contro l'operaio già individuato dagli agenti della polizia municipale».
Un brutto episodio. Ma i cittadini, che dicono di volersi battere per la difesa della salute e dell'ambiente, annunciano che mercoledì prossimo saranno di nuovo a Borgo. E ora, tramite l'avvocato Mario Giuliano che opera nel comitato, verrà fatta denuncia.
«A seguito della situazione ambientale sempre piú critica in Valsugana - non ultime le accertate emissioni di mercurio prodotte dallo stabilimento siderurgico alle porte del capoluogo - e della sempre piú preoccupante situazione sanitaria che affligge la popolazione della Valsugana, che proprio nei giorni scorsi ha perso altre due giovani mamme, il Comitato 26 gennaio sarà presente a Borgo Valsugana nei giorni di mercato» si legge su una nota.
Il comitato cittadino chiede di avviare «una seria ed estesa indagine epidemiologica sulle patologie con riconosciute cause legate all’inquinamento ambientale, quelle tumorali in primis». «È giá stato fatto e pubblicato uno studio epidemiologico sugli operai che lavorano nello stabilimento siderurgico, dimostrando una piú elevata mortalitá. È ora di estenderlo a tutta la popolazione della valle» dicono.
Atro obiettivo è l’avvio di una denuncia per disastro ambientale. Si citano i 7 studi fatti dai medici Montanari e Gatti (Nanodiagnostics ) sulle biopsie tumorali di persone «purtroppo decedute ed alcune riuscite a guarire». «In tutte sono stati riscontrati, chi in dosi massicce chi meno, frammenti d’acciaio».
E poi si vuole estendere la rete di misuratori delle temutissime polveri sottili (PM2.5) affiancandoli con piccole stazioni meteo per interpretare correttamente i dati. «Da giugno 2016 il Comitato 26 Gennaio sta misurando le polveri ipersottili nell’area di Borgo Valsugana mediante uno strumento acquistato negli Stati Uniti». Le polveri ipersottili sono considerate micidiali per la salute. «I primi risultati indicano un inquinamento pesante dell’aria».
Che nell’aria di Borgo Valsugana e dintorni sia stato immesso mercurio lo ha confermato anche la Provincia. Il provvedimento di diffida - come raccontato dall’Adige - porta la data del 6 settembre. Quel giorno l’Appa e la Provincia hanno imposto all’Acciaieria Valsugana la sospensione dell’attività per un tempo determinato. Il motivo? «In occasione del terzo campionamento annuale, per verificare la presenza dell’inquinante mercurio, abbiamo riscontrato un marcato superamento del limite di legge». Così l’assessore provinciale Mauro Gilmozzi, nella sua risposta al consigliere provinciale dei Cinque Stelle Filippo Degaperi.
L’esponente grillino si è basato sui dati di Legambiente, riferiti allo stabilimento di Borgo: dati preoccupanti, anche se riferiti al 2010. «I nostri controlli vengono effettuati in occasione delle ispezioni ordinarie, previste nel Piano di Monitoraggio e controllo (PMC) con cadenza annuale. Nel 2015 erano stati rispettati tutti i limiti imposti dall’AIA, a settembre no. Ed i risultati delle analisi sono stati comunicati al sindaco di Borgo Fabio Dalledonne e all’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari».
Ancora Gilmozzi: «Le emissioni, nel caso del mercurio, devono rispettare le soglie stabilite dalla normativa vigente: 10 chili all’anno per le emissioni in aria, 1 chilo all’anno per quelle in acqua e nel suolo. Limiti, in Trentino, decisamente più restrittivi di quelli nazionali».
Una risposta che non è piaciuta a Degasperi. «Mi chiedo, dopo aver letto la risposta dell’assessore, se non sia il caso di imporre un monitoraggio continuo, invece di un controllo semestrale. Il mercurio, infatti, è influenzato dalla materia prima lavorata ed è sufficiente caricare rottame esente da Hg al momento del controllo, per falsare i risultati».
I dati diffusi da Legambiente avrebbero dovuto portare, già da tempo, ad un innalzamento dell’attenzione riguardo il mercurio, ma così non è stato
Tra il 2011 ed il 2015, secondo Gilmozzi, in tutti i campioni prelevati nell’area di Borgo, in posizioni e profondità più disparate, i valori restituiti sono risultati inferiori ai limiti fissati dal D.M.471/99 pari a 1 mg di mercurio per chilo di terreno nelle aree destinate a verde pubblico, priva e residenziale. «Non ci sono problemi di incompatibilità con le politiche ambientali e di valorizzazione del territorio».
A fronte di questa risposta avevano rispedito la "palla" in Piazza Dante a Trento, sede della Provincia: «La situazione meteorologica ed orografica della Valsugana non giustifica l’ottimismo di Gilmozzi quando parla di diluizione dell’inquinante sul territorio. Al contrario, c’è da aspettarsi una ricaduta pesantissima sulla popolazione dell’abitato limitrofo. Quanto al mancato superamento del limite di Hg nei terreni è citato a sproposito. Se fosse già stato superato il limite per kg di terreno saremmo dinanzi ad un disastro ambientale. Sarebbe piuttosto da valutare la derivata prima dei valori di Hg attorno all’acciaieria».
«I dati diffusi da Legambiente avrebbero dovuto portare, già da tempo, ad un innalzamento dell’attenzione riguardo il mercurio, ma così non è stato».