«Libera nos a malo» in mostra
Per la salute, per il raccolto, per il futuro dei figli, per il ritorno a casa, per la prosperità, contro le calamità naturali, contro la guerra, contro la malattia.
Lo sguardo al divino ancora oggi è una presenza costante nella nostra società, spesso assume il tono spaventato di una richiesta d’aiuto, del fare i conti con l’imponderabile. La devozione popolare, quella pubblica, dove il dialogo con il divino da personale diventa collettivo, è il tema della mostra itinerante «Libera nos a malo» allestita dall’Associazione Ecomuseo Valsugana - Dalle sorgenti di Rava al Brenta in collaborazione con il comune di Castel Ivano.
«Quello che vogliamo raccontare - ricorda il presidente Andrea Tomaselli - è un viaggio volutamente non cronologico in cui la devozione è raccontata nei suoi segni, nelle sue presenze, nei suoi rituali, quasi ad amplificare la richiesta di sempre: libera nos a malo». Un viaggio a ritroso nel tempo, immagini rigorosamente in bianco e nero, alcune sbiadite, raccolte in un volume di 132 pagine che, sfogliandole, una per una, raccontano al lettore di una religiosità che pesca a piene mani dalla semplice vita dei campi, si nutre di simboli e di riti, cerca nel pastore la guida per piegare una natura più matrigna che madre.
Le foto danno vita ad una mostra itinerante che sarà inaugurata l'8 dicembre 2017 alle 18 sul sagrato della chiesa di Samone. Oltre alle antiche pievi della zona si raccontano anche di fedeli zelanti, di riti e tradizioni. Ecco il resoconto della costruzione della chiesa di San Biagio a Bieno, della pieve di Villa, Agnedo, Samone e della cappella votiva della Beata Vergine del Caravaggio di Ivano Fracena.
Scorrendo le pagine si trova anche la curiosa storia di un pestaggio: «Negli anni 1655-1657 era curato a Bieno don Romano de Romani di Pieve Tesino. Il suo comportamento deluse la fiducia che era stata posta in lui. Alcuni uomini di Bieno, ritenendo il suo modo di agire intollerabile, lo aspettarono in località Madonna di Loreto presso Strigno e lo bastonarono, incorrendo così nella scomunica».
Spazio anche alla figura del «prete delatore» di Bieno, don Giovanni Tommaso Amalfitano.
Attingendo dall’attività dello storico locale Ferruccio Romagna, il volume racconta come nel 1558 scrisse alla Curia Vescovile di Feltre diverse lettere, con nomi e cognomi di chi, a quel tempo, doveva essere punito per contrastare il proliferare in Valsugana dell’eresia luterana. «Libera nos a malo» per raccontare anche del voto di San Vendemmiano, della sagra di Primalunetta, delle diverse feste patronali (S. Agnese a Villa, Santa Apollonia a Spera, Agnedo e della festa di San Giuseppe a Samone) così come del voto del 1916 a Villa, del Corpus Domini a Spera, del colera e della Madonna del Rosario di Samone.
Spazio anche alla storia dei protestanti di Villa. All’inizio del ‘900, tra la comunità e il decano di Strigno era nato un contenzioso circa un beneficio istituito un secolo prima a favore della chiesa di Villa: i Villesi si facevano forti della tradizione, il decano aveva invocato l’autorità vescovile per disporre altrimenti del beneficio. La crisi si acuisce nel marzo del 1903 e il 22, giorno della festa di San Giuseppe, il paese inscena una clamorosa protesta.
«Nel pomeriggio - si legge - un drappello di 40 uomini, preceduti da una bandiera rossa, passa per Strigno e raggiunge la casa di un pastore protestante di Samone. Le autorità religiose avvertono immediatamente il pericolo.
Pochi giorni dopo a Strigno arriva don Emmanuele Bazzanella, il deputato cattolico eletto in Valsugana. Presentando la nuova legge sul commercio ambulante, deplora quegli emigranti che portano in casa il male raccattato altrove». Per poi aggiungere, riscaldandosi: «Io maledirei il commercio girovago, lo maledirei non solo come prete, ma anche come patriota quando esso dovesse fare di voi dei rinnegati, e allontanarvi dalla Religione».
A Strigno don Bazzanella si presenta anche la domenica successiva a dar man forte al maestro Adone Tomaselli, impegnato a istituire una società professionale dei mercanti girovaghi della Valsugana.
A Samone la mostra resterà fino al 31 dicembre. Dal 3 al 17 gennaio sarà in piazza Municipio a Strigno per poi passare, fino al 29 gennaio, in piazzale Felice Fabbro e nelle piazza di Ivano Fracena.