Ex Ingros, partita aperta: possibile nuovo ricorso
Il Tribunale Amministrativo Regionale di Trento ha respinto il ricorso proposto dalla società Brocchetto di Brocchetto Renzo & C. s.n.c., contro il Comune, la Provincia, la società Primiero Sviluppo s.r.l. e Famiglia Cooperativa di Primiero per chiedere l’annullamento della delibera del Consiglio Comunale di Primiero n. 36/17 del 5 luglio 2017 «Piano di Lottizzazione di Viale Piave, Lotto A: autorizzazione alla realizzazione di parcheggi interrati pertinenziali all’interno delle fasce di rispetto delle strade esistenti di Viale Piave e Via delle Fonti in c.c. Transacqua».
«Un attento esame del contenuto dell’impugnata delibera induce a ritenere corretta» la prospettazione delle parti resistenti «in quanto la delibera non appare immediatamente lesiva degli interessi» di Brocchetto, scrivono i giudici. Pertanto il ricorso, anche nella parte relativa alla domanda di annullamento della delibera n. 36/2017, «deve essere dichiarato inammissibile per carenza di un attuale interesse ad agire».
La decisione è stata resa nota lunedì. Ma
Diego Brocchetto annuncia: «Stiamo valutando seriamente l’opportunità di impugnare la sentenza al Consiglio di Stato».
Dunque, potrebbe approdare di nuovo davanti a una corte la regolarizzazione dei parcheggi costruiti in fascia di rispetto stradale e ritenuti da molte parti uno degli ostacoli maggiori alla regolarizzazione urbanistica dell’immobile.
«La prima impressione a caldo - commenta Brocchetto a proposito della sentenza - è che anche questa volta l’iniziativa assunta da Primiero Sviluppo e dalla Famiglia Cooperativa sia stata di fatto sterilizzata e privata degli effetti sananti dell’abuso edilizio. Scrive infatti il Tar Trento nella motivazione, quanto ai parcheggi pertinenziali: “In definitiva l’impugnata delibera, avendo ad oggetto mere pertinenze di un immobile tuttora abusivo, deve essere qualificata come un atto meramente presupposto, i cui effetti sono sospensivamente condizionati all’approvazione del nuovo Piano di lottizzazione relativo al lotto A ed al rilascio dei nuovi titoli abilitativi, con l’ulteriore conseguenza che l’interesse all’annullamento della delibera stessa sorgerà se e quando tali provvedimenti verranno adottati.” Di conseguenza, nell’immediato, staremo a vedere come si orienterà il Comune sulle osservazioni presentate sul nuovo Piano di Lottizzazione».
Piano di lottizzazione che la giunta comunale di Primiero San Martino potrebbe però adottare presto: i termini per il deposito delle osservazioni sono scaduti il 26 febbraio. Tredici quelle presentate, come scritto la scorsa settimana, tutte dalla società Brocchetto e relative non solo alla regolarità dei parcheggi, ma anche alla volumetria presa in considerazione nel Piano di lottizzazione, agli spazi verdi, alla viabilità.
Il sindaco Daniele Depaoli, comunque soddisfatto per la sentenza del Tar «che ci ha dato anche qualche importante assist», spiega: «L’ufficio tecnico sta valutando le osservazioni e sta predispondendo i relativi pareri: alcune sono molto tecniche, altre più amministrative e su queste chiederemo probabilmente il parere di un legale. Vogliamo procedere con molta cautela per non correre il rischio, tra un anno, che una eventuale sentenza del Consiglio di Stato (se Brocchetto impugnerà la sentenza di ieri) rimetta tutto in discussione».
Senza anticipare nulla su un eventuale accoglimento o respingimento delle osservazioni al Piano, il sindaco dice comunque che sulla «quota zero» su cui Brocchetto ha impostato le osservazioni relative ai parcheggi interrati e alla volumetria totale, «Il Comune terrà duro perché convinto che su quella non ci sia discussione». Ma se un’osservazione fosse accolta, come si procederà? «Dobbiamo capire - risponde Depaoli - se possiamo cambiare d’ufficio il Piano di lottizzazione o rimandarlo ai proponenti per farlo modificare».
Quanto alla domanda di annullamento della delibera n. 36/2017 - con la quale il Consiglio comunale ha autorizzato la società Primiero Sviluppo a realizzare parcheggi pertinenziali interrati all’interno della fascia di rispetto di viale Piave e di via delle Fonti - occorre procedere, sempre in via preliminare, all’esame dell’eccezione incentrata sulla carenza di un attuale interesse a ricorrere» dice il Tar. Quindi «un attento esame del contenuto dell’impugnata delibera induce a ritenere corretta» la prospettazione delle parti resistenti «in quanto la delibera non appare immediatamente lesiva degli interessi» di Brocchetto. Pertanto il ricorso, anche nella parte relativa alla domanda di annullamento della delibera n. 36/2017, «deve essere dichiarato inammissibile per carenza di un attuale interesse ad agire». E a Brocchetto toccano anche le spese di giudizio, per euro 6.000.