Allevatori sempre più lontani dalla Federazione
Antonio Cenci ha lasciato la presidenza dell’Unione Allevatori della Bassa Valsugana e Tesino. Martedì mattina l’annuncio, in occasione dell’annuale assemblea che ha portato anche al rinnovo delle cariche sociali. Un addio, il suo, dopo molti anni alla guida di un settore che lo ha visto ricoprire la carica di vicepresidente della Federazione Provinciale.
«È stata una mia scelta personale - ha ricordato ai soci nella sala incontri delle ex Aziende Agrarie - maturata da tempo anche alla luce della decisione, presa oltre due anni fa, di non dare la presidenza della nostra Federazione a un allevatore. Ho sempre osteggiato questa decisione, ieri come oggi. Niente di personale con Mauro Fezzi, lui sa come la penso, ma vedere un tecnico che ci guida è una pillola amara da digerire».
Dopo queste parole non è stato facile per lo stesso Fezzi, presente all’incontro con il direttore Claudio Vallorz e il coordinatore delle aste della Federazione Massimo Gentili, presentare le novità e le modifiche che saranno votate alla prossima assemblea provinciale in programma a maggio. A più riprese, soprattutto i giovani allevatori hanno manifestato le loro perplessità in merito alle nuove modalità proposte per il conferimento, per l’acquisto dei capi ma anche per i nuovi prezzi dettati dalla Federazione.
«Così facendo ci state sempre più allontanando, è sempre più difficile rapportarsi con Trento». Un confronto vivace, schietto e sincero che ha coinvolto diversi soci. «Vorrei capire - ha chiosato Alfredo Agnolin - se c’è ancora o meno fiducia nel ruolo della Federazione. Sento voci critiche, giusto che ci siano, ma non bisogna dimenticarsi che per superare i nostri problemi bisogna stare uniti ed avere fiducia in chi ci rappresenta».
Nella sua relazione, il presidente uscente ha ricordato l’attività svolta nel 2017 dall’Unione di Valle, con Vallorz che si è soffermato sulla gestione dei libri genealogici, l’importanza della genomica e dei controlli in azienda per la selezione del bestiame. Si è parlato anche di consulenze, formazione e del Centro di fecondazione artificiale.
«Lo scorso anno, in Valsugana, per quanto riguarda le vacche da latte - ha proseguito Gentili - abbiamo controllato 92 aziende e 2 mila capi. Il premio alpeggio per il 2016 è stato tutto liquidato ed entro fine mese si chiuderà anche la partita del 2017».
All’unanimità, poi, è stato eletto il nuovo consiglio direttivo. Con Antonio Cenci hanno lasciato anche Eugenio Campestrin e Luisa Stroppa: entrano in direzione Silvio Stroppa, Daniele Dalcastagnè, Fausto Tomaselli e Carmelo Dissegna. Roberto Sandri è stato nominato rappresentante di valle per la razza bruna, Michel Pedrin per quella frisona e Federico Lenzi per la razza rossa.
All’incontro era presente anche l’assessore provinciale Michele Dallapiccola che, per quanto riguarda il reddito del latte, ha ribadito come i pagamenti per il 2017 saranno effettuati entro giugno. Sollecitato da diversi allevatori, ha affrontato anche la questione della presenza del lupo in Trentino. «Mi chiedete cosa fare? Oggi questo animale è più tutelato di un cristiano! Se io fossi un allevatore metterei in atto ogni forma di protezione per i miei animali: se vi servono delle recinzioni - ha concluso - ve le diamo noi e dotatevi di diversi cani da guardia sapendo che il lupo non attacca l’uomo, se non aggredito, e le bestie di grandi dimensioni. Diverso è per le pecore».
Ancora dalla sala: «Ci piacerebbe capire perché, in passato, il responsabile della commercializzazione della Federazione quando veniva in Valsugana aveva un prezziario diverso da quello che presentava in altre zone del Trentino». «In questi anni abbiamo cercato di cambiare molte cose - ha risposto Fezzi - mettendo mano a situazioni non facili da risolvere. Certo è che, rispetto al Primiero, alla zona del Chiese ed alla Vallagarina, qui in Valsugana come in Fiemme vengono caricati molti meno vitelli».
Nei prossimi giorni la nuova direzione eleggerà il presidente e il rappresentante di valle nel cda della Federazione.