Caldonazzo, passaggio pedonale da interdire a moto e motorini
Si è discusso di videosorveglianza e messa in sicurezza del collegamento pedonale tra via Roma e via Spiazzi, durante il consiglio comunale di Caldonazzo di fine novembre. Il passaggio pedonale è stato più volte oggetto di discussione dei cittadini anche sul gruppo Facebook «Sei di Caldonazzo se» per via del transito incontrollato di moto e motorini, palesemente in divieto e che rischiano di nuocere a chi invece lo percorre a piedi, in bicicletta o con i passeggini.
A portare la problematica all’attenzione del consiglio comunale è stata una petizione popolare firmata da 30 cittadini che chiedono la messa in sicurezza e la riqualificazione della frequentatissima stradina di collegamento: i firmatari della petizione, preoccupati per l’incolumità pubblica, propongono segnali di divieto di transito per i motocicli e l’installazione di barriere pedonali anti-moto ma che permettano il passaggio delle più innocue biciclette. Questa è la priorità ma, scrivono, successivamente sarebbe necessaria anche la messa in pristino della copertura e la realizzazione di uno scarico delle acque meteoriche. Il sindaco Giorgio Schmidt ha ammesso che «sarebbe da sistemare, ma trattandosi di viabilità pedonale ci sono delle priorità da rispettare: investiamo tutti gli anni una cifra che si aggira attorno ai 100mila euro per l’asfaltatura delle strade ma non sono mai sufficienti e la priorità va alle vie carrabili».
Per quanto riguarda invece le barriere per interdire il passaggio delle moto, «abbiamo già chiesto ai vigili urbani di controllare e sono stati fatti degli appostamenti con qualche multa»; il consiglio ha comunque deliberato a favore della petizione, ascoltando le richieste pervenute dai cittadini e assicurando che l’opera di riqualificazione sarà inserita a bilancio e si farà il prossimo anno.
«Lo Strozo dei Cavai rappresenta - ha spiegato il sindaco - non solo un collegamento pedonale importante, ma anche un sentiero storico che quindi va recuperato e pavimentato con acciottolato o ghiaino».
A far parlare di videosorveglianza invece il consigliere Marco Motter del gruppo di minoranza Insieme per Caldonazzo con un’interrogazione che chiede i motivi della mancanza di manutenzione dal 2013 alle telecamere installate nei pressi del Parco Centrale, «zona buia» del paese. Una risposta che non ha soddisfatto il consigliere quella di Schmidt, che ha fatto il punto sulla situazione elencando gli interventi realizzati dal 2008 ad oggi, con investimenti continui per implementare il sistema e «provocare un effetto deterrente sui malintenzionati e fungere da supporto nelle operazioni di individuazione dei responsabili in caso di danneggiamenti del patrimonio pubblico. Investire sul vecchio sistema di videosorveglianza presente nel Parco Centrale, tecnologicamente obsoleto e non inserito nella rete centralizzata, non aveva senso. Ciò non toglie che in futuro si potrà pensare ad effettuare un ulteriore ampliamento della rete esistente che comprenda anche i parchi o alcune aree più lontane delle frazioni».