Marcesina: torna la pietra di confine fra Italia e Austria-Ungheria, ma è una copia (Venezia non molla l'originale)
Il vecchio cippo di confine tornerà al suo posto. Non si parla dell’originale, purtroppo, ma di una copia. All’iniziativa stanno lavorando da tempo la Comunità Valsugana e Tesino, il Comune di Grigno e quello di Enego. Siamo oramai in dirittura d’arrivo ed il lavoro messo in campo dal consigliere della Comunità e delegato ai progetti per il Centenario della Prima Guerra Mondiale Giuseppe Corona sta finalmente portando i suoi frutti. Sabato 10 e domenica 11 agosto, infatti, si svolgerà in Valsugana una due giorni dedicata al posizionamento sull’altopiano della Marcesina in località Laghetti di una copia dello storico termine confinario n° 10 K. Una storia nella storia quella delle stele lapidea che faceva parte di una serie di pietre confinarie la cui collocazione fu stabilita, dalle autorità austro-venete, riunitesi nel 1752 a Rovereto per delega dei rispettivi governi.
Pietre che ridefinirono la linea confinaria della montagna di Marcesina, posta tra i domini di Casa d’Austria e quelli della Repubblica della Serenissima. Parliamo di quei territori che si trovano a cavallo tra il Trentino ed il Veneto, nel quadrante orientale della Catena Cima Dodici - Ortigara. Come si legge nella delibera del comitato esecutivo della Comunità «in quella circostanza Vienna e Venezia raggiunsero un accordo risolutivo per un’annosa questione territoriale che si trascinava da almeno quattro secoli e che, de iure e de facto, fu attuata attraverso la posa in opera di una sequela ininterrotta di 29 possenti cippi lapidei costituenti i vertici della poligonale confinaria internazionale».
Una transazione difficile, conclusa solo dopo la convalida del termine «Cardinale 10 K», il punto d’incontro fondamentale sul quale poggiava lo schema di tutta la linea di demarcazione, già topograficamente individuato nell’anno del Signore 1605 ma coinvolto in continue discussioni, incertezze, pretese e ripensamenti. Alla fine della Prima Guerra Mondiale la stele è stata asportata dall’altipiano di Marcesina e collocata a Venezia, in Campo della Guerra. Per essere pesantemente modificata in monumento a ricordo degli «arditi» veneziani, compromettendo così l’originaria funzione, comprese le effigi e le iscrizioni, di pietra confinaria fra Casa d’Austria e la Serenissima Repubblica di Venezia. In questi anni sono state fatte diverse ricerche storiche, compresi molti viaggio in laguna per cercare di risolvere la questione. Non ultimo anche il tentativo di riportare in Trentino l’originale del cippo. Ma senza nessun risultato.
Ora, su iniziativa dei due comuni e della Comunità di Valle, è stata organizzata una due giorni che si aprirà il sabato pomeriggio con la presentazione del volume «Marcesina, il ritorno del Cardinale» dello storico Franco Gioppi presso la sede della Comunità a palazzo Ceschi a Borgo Valsugana. Il giorno dopo, domenica 11 agosto. Appuntamento a Grigno, sull’altopiano della Marcesina, precisamente in località Laghetti dove è in programma la cerimonia di riposizionamento della copia dello storico termine confinario n° 10 K allietata dalla partecipazione, sia al sabato che alla domenica, della Banda Civica di Borgo.