Levico, asilo aperto violando la legge
Dieci bambini fra i 3 ed i 6 anni d’età in un unico ambiente, seppur grande, ma con inevitabili contatti fra loro. Assieme a loro due educatrici. Insomma, un asilo. Forse non era una scuola materna sulla carta, ma di fatto avrebbe esercitato questo compito. È quanto hanno scoperto a Levico gli agenti della polizia locale dell’Alta Valsugana, che hanno subito provveduto alla chiusura dell’appartamento adibito a luogo per accogliere i bimbi.
La scoperta è avvenuta l'altro ieri e si tratta di una palese inosservanza del decreto del Presidente del Consiglio dell’8 marzo che prevede, fra gli altri punti, la chiusura di tutte le scuole - dall’asilo nido all’università - fino al 15 marzo (chiusura prolungata al 3 aprile, come comunicato ieri sera dal premier Conte). Nessuna attività didattica per non rischiare l’assembramento e, dunque, il diffondersi del Coronavirus. Eppure ieri i bimbi sono stati accompagnati dai genitori presso l’appartamento di Levico, come sempre. Nella struttura c’era tutto il necessario per accogliere i piccoli per parte della giornata, con spazi a misura di bimbo, angolo del sonno, giochi e fogli per disegnare. Senza spaventare i piccoli ospiti, gli agenti hanno preso tutta la documentazione relativa all’attività svolta nell’appartamento e intimato la chiusura immediata. Naturalmente prima di chiudere la porta d’ingresso, è stato atteso l’arrivo di tutti i genitori a cui è stata spiegata la situazione.
Una prima violazione è stata immediatamente riscontrata, come anticipato: alla luce del decreto dell’8 marzo, nonché alla stretta annunciata l'altro ieri in serata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nessuna attività didattica è possibile per motivi di salute pubblica.
I bimbi sono stati affidati alle famiglie, l’asilo chiuso ma senza sigilli. L’autorità giudiziaria è stata subito avvertita. Ulteriori indagini proseguono oggi. Da capire che tipo di attività si svolgesse nell’appartamento, se ci sono i permessi per svolgere accoglienza e didattica, se il tutto sia avvenuto in sicurezza (ci sono infatti regole stringenti per quanto riguarda questo tipo di attività dedicate a minori ed effettuate da privati). L’asilo risulta gestito da un’associazione che ha sede in Trentino. Si tratta di approfondimenti lunghi e delicati che potranno riguardare gli stessi genitori: il decreto prevede infatti che i bimbi vengano tenuti a casa.
Al momento appare quasi scontata per il soggetto che gestisce l’appartamento la denuncia per non aver osservato il provvedimento di chiusura dell’attività.