Primiero, dolore e commozione ai funerali del piccolo Lowell Dylan, morto a soli 3 anni
Il terribile male, scoperto pochi mesi fa, se l’è portato via: «Ha lottato come un leone, era coraggioso, ci guiderà da lassù»
FOTO La chiesa gremita per l'ultimo addio
FIERA DI PRIMIERO. Una folla di parenti, amici, ma anche tanta gente comune ha voluto dare oggi l’ultimo addio ad un piccolo angelo volato in Cielo.
I funerali di Lowell Dylan Bonetti, il piccolo di tre anni ucciso da un terribile male, si sono svolti in una atmosfera di commozione e dolore. La sua è stata un'esistenza durata meno di quanto si impieghi a fare un battito d'ali, e il bambino giovedì ha chiuso per sempre i suoi occhi all'età di 3 anni: troppo pochi per imparare a volare nel mondo, ma abbastanza da aver già lasciato un vuoto incolmabile nella sua famiglia e in tutta la comunità del Primiero, dove Lowell Dylan risiedeva con mamma Giorgia, papà Paolo e i tre fratelli Dakota, Duane e Darma.
Un bocciolo appena nato, ma che purtroppo non riuscirà a fiorire alla vita, se non rifiorire, ora e per sempre, dal paradiso. «Ora hai raggiunto la tua stella» hanno voluto scrivere i genitori nel suo necrologio dove oltre alla sua foto, che pensieroso e con tenerezza guarda verso l'infinito, è raffigurato anche un pupazzetto di peluche di un volpacchiotto: uno straziante momento di gioia congelato per sempre dalla prematura morte del piccolo.
A strappare Lowell Dylan da questa vita è stata una malattia che purtroppo non lascia scampo, scoperta appena pochi mesi fa.
Nella chiesa della Pieve, la piccola bara bianca, e i fiori: a tutti è stato chiesto di devolvere eventuali offerte all'Airc, l'associazione per la ricerca sul cancro. I genitori hanno ringraziato in particolare la dottoressa Isabella, Maria Grazia, il dottor Bolognani e tutto il personale della rete cure palliative di Trento.
«Era un bambino molto affettuoso - ha ricordato il parroco, don Giuseppe Da Pra - e ricordo quando, un mese fa, ricevette il battesimo assieme alla sorellina. Entrando in chiesa, mi corse incontro e mi abbracciò».
Don Giuseppe ha voluto infondere anche il coraggio e l’esempio del bambino: «Anche se la malattia era stata scoperta da poco - ha detto il parroco - Lowell Dylan ha lottato come un leone, dando lui stesso la forza alla sua famiglia per affrontare la situazione, nonostante la sua tenera età. Ora guiderà i passi di mamma, papà e sorelle dal paradiso, dove lo accompagneremo tutti, stringendoci alla famiglia».
Venerdì a Mezzano (paese della mamma) hanno suonato le campane in memoria del piccolo.. È una tradizione a Mezzano che quando muore un bambino piccolo suonano le campane in modo "speciale" e così è stato fatto.
Affranto è anche il sindaco di Primiero San Martino di Castrozza, Daniele Depaoli: «In queste circostanze - dice - si fa fatica a trovare le parole giuste. Posso solo dire che la comunità è vicina a tutta la famiglia di Lowell Dylan. È una tragedia che colpisce nel profondo. Il piccolo è stato forte, ha lottato fino alla fine, finché ha potuto. Per quello che può contare, sono sicuro che questo sarà d'aiuto ai genitori per affrontare questa disgrazia, perché quando succedono queste cose si viene messi a dura prova. La speranza è che possano superare questo momento: la comunità, per quello che potrà servire, è e sarà vicina a tutti loro».