Criminalità / Truffe

Attrezzi super scontati, nei guai un venditore online della Bassa Valsugana: giro d’affari da 250mila euro

Macchinari di “dubbia provenienza” per il lavoro nei boschi erano pubblicizzati su un gruppo social. L’uomo aveva anche la disoccupazione. Denunciato pure un amico

di Marica Viganò

BORGO. Ufficialmente senza lavoro e beneficiario dell'indennità di disoccupazione, aveva trovato il modo di fare soldi facilmente attraverso un gruppo creato sui social: un uomo residente in Bassa Valsugana offriva costose attrezzature professionali a prezzi di stock, prima con il passaparola, poi pubblicizzando l'attività attraverso Facebook. Il "fiuto" per gli affari qui non c'entra molto. Truffa e ricettazione sono le accuse che la guardia di finanza ha formulato nei confronti del soggetto, un cinquantenne: il primo reato riguarda la percezione indebita dell'assegno di disoccupazione, il secondo è riferito alla provenienza non chiara della merce venduta ai clienti. Di ricettazione deve rispondere anche l'amico residente all'estero che con lui collaborava.

L'indagine delle Fiamme gialle della Tenenza di Borgo Valsugana è partita dai controlli all'e-commerce finalizzati al contrasto dell'evasione fiscale nel settore. Ad attirare l'attenzione dei militari è stato un cinquantenne senza partita Iva che proponeva macchinari professionali per interventi nei boschi, contattando i clienti anche attraverso un gruppo "chiuso" di Facebook a cui aderivano circa 30mila persone. E, nel dopo Vaia, con il boom dei lavori di taglio delle piante e di pulizia del bosco, gli affari non sono mancati: la guardia di finanza stima vendite per 250mila euro nel periodo 2019-2021.

«Nel corso dell'attività d'indagine - spiegano le Fiamme gialle - sono stati acquisiti ed incrociati tra loro molteplici dati, tra i quali i flussi finanziari dei conti correnti, le notizie acquisite da decine di clienti e, successivamente alla perquisizione eseguita presso l'abitazione del responsabile, riscontrati numerosi altri indizi in vari supporti informatici di proprietà del soggetto». Non è stato semplice infrangere il muro di gomma che proteggeva l'illecita attività: mantenere un certo riserbo sul gruppo Facebook in cui avvenivano le compravendite era infatti nell'interesse di tutti, in primis dei clienti che riuscivano a risparmiare anche svariate migliaia di euro sulle attrezzature. Infatti per far parte di un gruppo "chiuso" sul social è necessario avere l'autorizzazione del cosiddetto "amministratore" della pagina web.

Gli investigatori della Tenenza di Borgo Valsugana hanno accertato che l'attività di commercio svolta dal soggetto era "in forma organizzata e continuativa" e riguardava espressamente solo macchinari professionali per lavori boschivi, attrezzature di marche note del settore, ma di "dubbia provenienza". Sono state stimate vendite di centinaia di prodotti fra motoseghe, decespugliatori e altre attrezzature. Con l'aiuto dell'amico, residente all'estero e pure denunciato per ricettazione, una parte dei prodotti andava oltre confine.Complessivamente la guardia di finanza ha sottoposto a sequestro circa 200 attrezzature destinate alla vendita con relativi ricambi, un telefono cellulare, supporti magnetici e denaro contante per 4.500 euro.


Alla denuncia per truffa e ricettazione seguiranno accertamenti di natura tributaria nei confronti del promotore della compravendita online, per la contestazione dei ricavi illecitamente ottenuti senza tassazione. Per quanto riguarda l'indennità di disoccupazione incassata nel 2020 e nel 2021 dal cinquantenne, spetta ora all'Ente previdenziale mettere in atto le misure previste dalla legge per il recupero delle somme. La guardia di finanza invita le persone a prestare la massima attenzione agli acquisti online, verificando sempre chi sia il fornitore. Se si viene in possesso di merce di dubbia provenienza sono gli stessi clienti a rischiare una denuncia per ricettazione.

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