La farmacista no-vax: era sospesa, ma lavorava ugualmente in Valsugana, è stata denunciata
Scoperta dai controlli della Guardia di Finanza: deferita dall’Ordine professionale, era tranquillamente al bancone a somministrare farmaci. La legge non permette eccezioni: gli operatori sanitari devono essere vaccinati ed ora sono obbligati a fare anche la terza dose
TRENTO. Non vaccinata, sospesa dall'Ordine professionale, eppure scoperta dietro al bancone ad assistere i clienti. Succede ad una farmacista della Valsugana.
La donna ora rischia una pesante sanzione amministrativa e una denuncia per esercizio abusivo della professione. D'altronde la legge non permette eccezioni: gli operatori sanitari devono essere vaccinati ed ora sono obbligati a fare anche la terza dose.Il fatto risale ad una decina di giorni fa. Uomini della Guardia di finanza, in servizio proprio per verificare il rispetto della normativa anti-covid, hanno fatto visita ad alcune farmacie.
Sono risultate tutte "promosse", tranne una dove, conclusi i controlli, si è scoperto che la farmacista era stata sospesa già a partire dalla fine di ottobre. Non poteva dunque esercitare la professione.Va detto che in questi anni di pandemia i farmacisti sono sempre stati in prima linea contro il Covid e per il vaccino.
«L'Ordine dei farmacisti del Trentino ha circa 650 iscritti - precisa la presidente Tiziana Dal Lago - i provvedimenti di sospensione a causa del mancato vaccino sono una percentuale minima. Parliamo di poche unità a fronte di centinaia di colleghi che hanno ottemperato con convinzione all'obbligo vaccinale. In occasione della somministrazione della seconda dose abbiamo realizzato delle spille con la scritta "mi sono vaccinato per me e per te". D'altronde la legge in materia è molto chiara: per gli operatori sanitari è previsto l'obbligo vaccinale, non ci sono interpretazioni alternative o scappatoie giuridiche».
Nuove norme introdotte a novembre prevedono che, mentre prima la verifica dell'ottemperanza era in capo all'Azienda sanitaria, ora spetta agli Ordini professionali verificare il rispetto degli obblighi. Se incrociando i dati (codici fiscali e anagrafe vaccinale) si scopre che il o la farmacista risulta essere inadempiente, l'Ordine invia una comunicazione sollecitando la vaccinazione. Se questo invito rimane lettera morta si procede, è obbligatorio, alla sospensione del professionista no vax che va incontro anche a possibili guai sul terreno disciplinare.
I controlli eseguiti in Valsugana si inquadrano in una campagna più generale disposta a livello nazionale che vede impegnati i carabinieri del Nas, ma anche la Guardia di finanza.
I controlli sono finalizzati ad individuare i professionisti che, in ambito pubblico o in regime di libera professione presso studi e ambulatori privati, continuano ad esercitare l'attività, sebbene privi di vaccinazione anti-Covid.
Ad oggi, nel corso di controlli presso 1.609 strutture e centri sanitari pubblici e privati sono state verificate circa 4.900 posizioni relative a medici, odontoiatri, farmacisti, veterinari, infermieri, fisioterapisti e altre figure, accertando 281 situazioni irregolari dovute all'esercizio della professione in assenza della vaccinazione. I carabinieri hanno avviato degli accertamenti anche nei confronti di diverse Aziende sanitarie di alcune Regioni. In particolare della Calabria, Sicilia, Molise e della Provincia di Bolzano.
Si valuta la sussistenza di condotte omissive nella predisposizione dei provvedimenti amministrativi e disciplinari nei confronti del personale non vaccinato.