Le 95 candeline di monsignor Armando Costa, pastore di anime e instancabile storico
Figura di rilievo nel panorama culturale trentino, ha all'attivo quasi cinquanta volumi, molti dei quali riguardano il suo paese natale, Borgo. Agli auguri della comunità locale risponde: «Sono commosso»
BORGO. Un compleanno speciale quello che festeggia monsignor Armando Costa il 25 gennaio: sono ben 95 le candeline da spegnere.
Nato a Borgo il 25 gennaio 1927, dopo gli studi classici e teologici, Armando Costa viene ordinato presbitero a Trento il 29 giugno 1951.
L'allora arcivescovo Carlo de Ferrari gli consente di celebrare la prima messa nella sua Borgo, la seconda domenica di luglio, in occasione di San Prospero, patrono del paese. Ad assistere anche la mamma e il fratello, padre Cornelio.
Il suo percorso lo ha poi portato ad insegnare per molti anni materie letterarie nel seminario diocesano di Trento.
Nel 1977 viene nominato canonico onorario della Cattedrale di Trento.
Uomo di grande spessore culturale, alla sua missione nella cura delle anime don Armando ha affiancato la preziosa e infaticabile figura di storico: sono quasi cinquanta i volumi di cui è autore, opere che riguardano soprattutto la storia del suo paese natale. Libri che non vanno solo sfogliati, ma studiati ed approfonditi.
Come l'ultimo, «Degasperi al Borgo e in Sella», pubblicato nel 2018, nel quale rende il giusto merito allo statista di cui è grande estimatore. La sua penna, inoltre, da tantissimi anni è presente sulle pagine della Strenna Trentina e per lungo periodo su quelle della Rivista Diocesana Tridentina.
Tornando indietro a metà degli anni Cinquanta, fu lui a fondare il notiziario parrocchiale Voci Amiche, dirigendolo con passione per ben 38 anni: qui studiosi e storici hanno trovato e trovano tuttora ospitalità e motivo di collaborazione.Il suo legame con Borgo, che nel 1996 lo ha nominato cittadino onorario, emerge anche in alcuni importanti momenti storici per il paese.
Insieme all'allora sindaco Giorgio Zottele riuscì infatti a salvare la Chiesa di Santa Anna da un sicuro abbattimento, creando il Tempio Civico a memoria grata dei Caduti del Borgo e di tutte le guerre.
«Allo stesso modo, arrivati ad una sorta di sbandamento culturale critico, con grande lungimiranza suggerì di intitolare il Corso denominandolo Ausugum, un aneddoto che molti non conoscono ma che coniugò le varie idee di intitolazione che non trovavano consenso» ricorda l'amico Armando Orsingher.
Abate di San Lorenzo al monte, per 50 anni ha celebrato la messa al celebre eremo, luogo a cui la comunità è particolarmente affezionata, e si è speso per il suo restauro e manutenzione.
Grazie agli importanti incarichi ricoperti nel corso degli anni, ha ricevuto il titolo onorifico di Monsignore ma, per quel senso di grande vicinanza e cordialità che ha sempre trasmesso ai suoi concittadini, per tutti è "don" Armando.
Oggi monsignor Costa compie 95 anni, un traguardo a cui arriva in forma nello spirito, nonostante qualche acciacco.
«Ultimamente non sono molto indipendente» spiega, raggiunto al telefono alla Casa del Clero di Trento.
La voce gioviale, l'ironia che lo contraddistingue lasciano il posto all'emozione quando gli chiediamo di Borgo.
«Borgo belo, Borgo bon ... Sono commosso, pregate per me».
Ed allora, a don Armando giungano gli auguri di cuore dalla sua comunità, insieme alla frase a lui cara, «Silenzio e preghiera», che ha sempre caratterizzato la sua persona e il suo cammino. Buon Compleanno don Armando.