Collegamento San Martino-passo Rolle con nuova pista da sci: pubblicato il bando di gara
Il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, in conferenza stampa a malga Rollle: «Un'opera da 55 milioni di euro più Iva che sarà un intervento cruciale per lo sviluppo di questo territorio». La soddisfazione del sindaco, Daniele Depaoli: «Oggi è una giornata storica per il nostro territorio. Si tratta di un’opera attesa da 50 anni. Potremo alzare la quota sciabile di 500-600 metri»
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TRENTO. È stato pubblicato il bando di gara per la realizzazione del collegamento tra San Martino di Castrozza e il passo Rolle (quota 1.984 metri), nel Primiero. Un'opera, ha spiegato il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, in conferenza stampa a malga Rollle, da 55 milioni di euro più Iva".
Si va quindi a circa 70 milioni, un paio d'anni fa, prima del caro materie prime, energia e relativi riflessi generali, si parlava di 37 milioni.
"Oggi sul sito dell'Agenzia provinciale per gli appalti e contratti (Apac) viene pubblicato il bando per quest'opera. L'obiettivo è l'ultimazione dell'impianto nel 2026", ha aggiunto il presidente della Provincia.
Si tratta di un progetto i cui costi sono lievitati, soprattutto a causa degli aumenti di mercato dell'ultimo anno, fino a 55 milioni di euro. Il piano prevede la realizzazione dell'impianto di risalita (con stazioni intermedie) e di una lunga pista da sci "panoramica", dal passo a San Martino.
Secondo Fugatti sarà un “intervento cruciale per lo sviluppo di questo territorio”, la cronotabella prevede che tutto sia pronto nel giro di un paio d'anni o poco più.
Il sindaco di San Martino Daniele Depaoli ha commentato con soddisfazione la pubblicazione del bando di gara: «Quest’opera è una leva di sviluppo indispensabile, ci consente di alzare la quota sciabile di 500-600 metri rispetto a San Martino di Castrozza e questo per noi è vitale. Oggi è una giornata storica per il nostro territorio. Si tratta di un’opera attesa da 50 anni, oggetto di numerosi protocolli fra gli enti locali e il governo provinciale. Il passaggio fondamentale, compiuto da questa amministrazione provinciale, è stato portare a casa l’iter autorizzativo, oltre che naturalmente garantire le risorse. Il collegamento permetterà al nostro territorio di garantire lo sviluppo dell’area sciistica, portando lo sci nel paese di San Martino di Castrozza, salvaguardando l’economia e il turismo in tutto l’ambito di valle».
L'impianto di telecabine progettato sarà lungo 4.650 metri e coprirà i 500 metri di dislivello in 17 minuti, con una capacità massima di 1.500 persone trasportate ogni ora.
Negli anni scorsi il comprensorio di San Martino-passo Rolle aveva respinto il progetto di sviluppo turistico alternativo proposto dall'ad de La Sportiva, Lorenzo Delladio, per la riqualificazione ambientale e naturalistica. L'idea era di acquisire gli impianti per smantellarli e creare «La Sportiva outdoor paradise»: una proposta turistica articolata in percorsi emozionali per mente e corpo, il cui nucleo doveva essere il piccolo ristorante trasformato in un grande rifugio. Da lì si sarebbero snodate le diverse attività sportive (escursionismo, scialpinismo, ciaspe eccetera), ludiche ed educative studiate per meeting aziendali, eventi, test prodotti, educational e fungere da centro di allenamento per atleti in alta quota.
Lo stesso Delladio, nel commentare amaramente la reazione negativa «di una minoranza di operatori e di rappresentanti delle istituzioni coinvolte», aveva sottolineato la portata innovativa della proposta e delle opportunità che da essa sarebbero scaturite: «Un'area completamente libera da impianti avrebbe avuto un impatto mediatico fortissimo per tutto il Trentino, primo in Italia ad offrire questa unicità 12 mesi all'anno».
In definitiva, istituzioni locali e mondo del turismo mostrano di credere ancora fermamente al futuro di un modello prevalentemente sciistico. Tuttavia, da tempo si intensificano i campanelli d'allarme circa i costi (energetici, idrici e ambientali) e i rischi crescenti (meteorologici) di questo business, almeno per quanto riguarda le quote inferiori ai duemila metri.
Resta il fatto che, di là dall'aspetto sciistico, un impianto di risalita potrà rappresentare un mezzo di mobilità alternativa per raggiungere uno dei pittoreschi valichi dolomitici per i quali da tempo si ragiona di qualche forma futura di mitigazione del traffico a motore.