Valsugana / La tragedia

Caldonazzo, una folla commossa per l'addio a Luigi Carlin

Nella chiesa parrocchiale i funerali del settantenne che ha perso la vita domenica in un incidente stradale a Valcanover: era una persona molto nota in tutta l'Alta Valsugana

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TRENTO. Una folla commossa, questo pomeriggio, nella chiesa parrocchiale di Caldonazzo, per i funerali di Luigi Carlin, il settantenne tragicamente scomparso domenica in un incidente stradale.

In sella alla sua moto Harley Davidson stava percorrendo la strada provinciale 1 che costeggia il lago di Caldonazzo verso Pergine quando, attorno alle 12.20, si è scontrato violentemente con una macchina che si stava immettendo all'altezza di Valcanover, uscendo da via Mezzolago.

Uno scontro che non ha lasciato scampo a Carlin, morto praticamente sul colpo nonostante i tentativi di rianimazione da parte dei sanitari, giunti in forze sul posto.

Una folla commossa per l’addio a Luigi Carlin

Una folla commossa, questo pomeriggio, nella chiesa parrocchiale di Caldonazzo, per i funerali di Luigi Carlin, il settantenne tragicamente scomparso domenica in un incidente stradale.

L'improvvisa scomparsa di Luigi Carlin ha scosso le comunità di Caldonazzo e di Pergine. La salma è stata portata al cimitero di Pergine dove ieri, per tutta la giornata, molte persone hanno voluto recarsi per portare il loro conforto ai familiari, lascia la moglie Wilma, la figlia Moyra, il nipote di 10 anni, una sorella.

Idraulico in pensione, molto conosciuto in tutta l'Alta Valsugana, Carlin era molto legato alla moglie ed alla figlia: si stava proprio recando da loro, al bar Smile alla spiaggia libera che si trova dopo il Cus, centro nautico, che dista appena 450 metri in linea d'aria dal punto in cui è avvenuto l'incidente.

Stava raggiungendo il locale per dare una mano e soprattutto per dedicarsi al nipote. «Per il piccolo di famiglia Gigi era il nonno, ma anche il papà, lo zio, il fratello maggiore - ricorda l'amico Fabio Faifer - Bastava fare il nome del nipote e gli si illuminavano gli occhi».

"Gigi", come era conosciuto comunemente Carlin, ha seguito la figlia sia nella gestione del bar alla spiaggia di Tenna, poi nel locale sulla spiaggia libera di Caldonazzo e ora, da ultimo, in quello a Valcanover: molte sono infatti le fotografie, pubblicate sui social, che ritraggono tutta la famiglia condividere sia i momenti "dietro al bancone" che quelli più divertenti e di svago.

La moto in sella alla quale ha trovato la morte era arrivata neanche un anno fa, in occasione proprio dei 70 anni.

Luigi Carlin era originario di Zivignago, frazione di Pergine, e si era trasferito da alcuni decenni a Caldonazzo. «Era un uomo senza tanti grilli per la testa. Per lui la famiglia era sacra. Amava il lavoro, che praticamente non ha mai abbandonato - prosegue l'amico - Si dava sempre da fare e anche dopo la pensione non si era mai tirato indietro quando qualcuno gli chiedeva un favore. Era una persona di buon cuore e di buona volontà. Per me è stato e sempre rimarrà un buon amico».

Lo si vedeva in giro con il suo vecchio furgone Volkswagen con l'adesivo davanti. In estate dedicava tutto il suo tempo al nipote e a dare una mano alla figlia, mentre in inverno con la sua Wilma si concedeva un viaggio in luoghi lontani oppure andava in crociera.

Il punto in cui è accaduto l'incidente, ricorda Faifer, è «assai nefasto», con una partenza in salita e visibilità scarsa per chi - come il conducente la Bmw contro cui è finita la moto della vittima - dalla strada laterale che porta alla spiaggia si immette lungo la strada provinciale.

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