Isoltesino, è crisi: 25 lavoratori rischiano il posto di lavoro alla fabbrica nel capannone dell’ex Bailo
Apprensione per il futuro occupazionale: l’azienda si era insediata due anni fa promettendo fino a 50 addetti, ed investimenti milionari
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PIEVE TESINO. Quale futuro per la Isoltesino srl? A due anni dal suo insediamento presso lo stabilimento ex Bailo, la new.co che ha sede nello stabile di proprietà di Trentino Sviluppo sta vivendo giorni davvero difficili. Tanto che domani pomeriggio è previsto un incontro tra la proprietà e la delegazione sindacale della Filctem Cgil del Trentino ed una successiva assemblea dei lavoratori.
Come ci conferma Mario Cerutti (Filctem Cgil), «circa una decina di giorni fa siamo stati interpellati da diversi lavoratori per fare chiarezza su una situazione che, giorno dopo giorno, si fa sempre più difficile. Abbiamo preso contatto con il consulente aziendale per capire cosa stia succedendo e dopo gli incontri avremo le idee più chiare. Una cosa è certa: martedì scade il contratto di solidarietà stipulato un anno fa dall'azienda con i lavoratori e nessuno sa ancora se sarà rinnovato o, come sembra di capire, si rischia la chiusura dell'attività produttiva».
Della questione si sono occupati con una interrogazione anche i due consiglieri provinciali del Pd Michela Calzà e Paolo Zanella che chiedono al presidente Fugatti se sia a conoscenza della situazione di difficoltà dell'azienda Isoltesino Srl, «una realtà - si legge - specializzata nella produzione e commercializzazione di materiali per l'isolamento termico e di condotte per la distribuzione dell'aria per il riscaldamento e condizionamento. Due anni fa era stato annunciato in pompa magna a Pieve Tesino l'avvio di questa importante operazione industriale che sembrava dovesse concretamente dar nuova vita alla conca del Tesino».
Nella foto del 2022: la firma del protocollo di intesa con i politici (archivio Ufficio Stampa PATN)
Oggi alla Isoltesino srl i dipendenti sono 25, quasi tutte giovani donne residenti nella conca.
«Attendiamo il faccia a faccia con l'azienda per capire che sta succedendo - ricorda Cerutti - ma gli impegni occupazionali sottoscritti dall'azienda due anni fa non sono stati rispettati». Come affermano Calzà e Zanella, «la proprietà si era impegnata con un investimento di 1,8 milioni di euro per avviare la produzione e l'assunzione di 30 lavoratori entro il 2023 che sarebbero dovuti diventare 50, organizzati su tre turni di lavoro, entro il 2027. Ma le difficoltà finanziarie e le conseguenti ricadute negative sui volumi di vendita rispetto alle attese non sembrano migliorare e la preoccupazione dei lavoratori sta crescendo in vista dell'imminente scadenza del contratto di solidarietà». «Se si arrivasse alla chiusura dell'attività, che possibilità ci sono oggi per avere un nuovo insediamento industriale in Tesino? Alla Provincia - conclude Mario Cerutti - chiediamo, se del caso, di attivarsi immediatamente per garantire ai lavoratori un pronto reinserimento con un percorso formativo da organizzarsi in collaborazione con l'Agenzia del lavoro».
Di ricollocamento delle lavoratrici e dei lavoratori attualmente assunti parlano anche Michela Calzà e Paolo Zanella che chiedono alla giunta «di seguire la situazione per cercare di evitare la chiusura del compendio e il conseguente rischio di spopolamento di un delicato territorio di montagna come la conca del Tesino».