Gido d'allarme per la tutela del torrente Silla: «Eccessivo sfruttamento idroelettrico»
La situazione critica dell'unico emissario del lago di Serraia è stata denunciata dal Comitato tutela laghi, che chiede azioni concrete a salvaguardia dei volumi d'acqua e dunque del deflusso minimo vitale previsto dalle norme locali e nazionali
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BASELGA - Un grido d'allarme per la tutela ambientale del torrente Silla, unico emissario del lago di Serraia, salvaguardando i suoi volumi d'acqua e il suo "deflusso minimo vitale" (Dvm) previsto da normative nazionali e provinciali.
Con un articolata nota il Comitato tutela laghi Piné, presieduto dal chimico e docente universitario Fulvio Mattivi, ha evidenziato come il torrente Silla sia spesso in secca, privo del deflusso ecologico e della portata d'acqua minima a garantire il suo habitat e microsistema ambientale.
«Non è un problema di origine naturale, ma artificiale innescato da prelievi a fini idroelettrici indiscriminati e prolungati - scrive nella sua nota il Comitato laghi Piné -. Abbassando di oltre 20 cm il livello naturale del lago, si porta il livello dell'incile (punto di uscita del Silla dal lago) molto al di sotto della quota che permette di rilasciare l'acqua verso il rio Silla. L'acqua è sottratta al normale deflusso necessario alla vita del torrente e ad altre utenze presenti sul suo corso».
Il Comitato evidenzia la necessità di installare sistemi di misurazione più certi scientifici delle acque del lago di Serraia e dell'emissario, e di rivedere la concessione con Dolomiti Edison Energy già scaduta ed in proroga.
«Si ignora totalmente lo stato ecologico del torrente Silla, in palese violazione degli obblighi di consentire deflusso minimo vitale (Dvm) e del deflusso ecologico (De) previsti dal Piano provinciale tutela acque - conclude il comitato pinetano che evidenzia la poca attenzione alla tematica di enti locali e organi di controllo - .
Il nostro Comitato continuerà a vigilare e a segnalare nelle sedi opportune tali situazioni di degrado ambientale fino a quando verrà ristabilita una situazione accettabile dal punto di vista ecologico, ma spesso gli interessi economici prevalgono sulle dichiarazioni ambientali senza rischiare sanzioni o censure». D. F.