I giochi d'azzardo portano un fiume di entrate In nove anni alla Provincia tasse per oltre 200 milioni
In nove anni alla Provincia tasse per oltre 200 milioni
In nove anni alla Provincia tasse per oltre 200 milioni
La consigliera provinciale del Pd Violetta Plotegher ha depositato in Consiglio Provinciale un disegno di legge, sottoscritto da tutti i componenti del Gruppo, per ampliare le disposizioni previste per la prevenzione, la cura e la riabilitazione del gioco d'azzardo patologico. Obiettivo della legge è quello di limitare la diffusione del gioco d'azzardo sul territorio provinciale, nella convinzione che solo riducendo l'offerta si possa attivare un reale intervento di contrasto alla diffusione della patologia della dipendenza da gioco d'azzardo
In città ci sono 290 slot machine, una ogni 140 abitanti. Quindi chi ama questi surrogati di casinò non fatica granché a trovarne uno di proprio gusto. E il fenomeno non è più solo di costume, perché si trascina dietro code anche pericolose, come l'ormai noto rischio di cadere nella ludopatia, quindi nella dipendenza da macchinette ed affini. Ed è per questo che in Comune si rimetterà mano alla materia, cercando di tutelare soprattutto i soggetti deboli e quindi esposti al rischio dipendenza
C'è chi ne invoca lo stop assoluto, denunciando lo «stato biscazziere», chi le considera un'autentica piaga sociale. Di sicuro le slot machine e gli altri giochi d'azzardo rischiano uno stop quanto meno tecnologico. I trentini a rischioUn affare da 700 milioni
Walter Viola, consigliere provinciale di Progetto Trentino, ha depositato un disegno di legge, già proposto sul finire della scorsa legislatura, per combattere il fenomeno della ludopatia sottoscritto dall'intero gruppo consiliare. La proposta, rispetto alle misure già introdotte dalla giunta, contiene alcune misure innovative contro la diffusione delle slot machine e norme più restrittive I tuoi commenti
Il consiglio comunale di Cles ha dato il via libera unanime ad alcune modifiche al regolamento comunale del 2012 in materia di installazioni delle apparecchiature da gioco (slot machine). L'amministrazione ha confermato il divieto di ubicazione di questi apparecchi entro la distanza di 300 metri da luoghi sensibili come scuole, asili e la stazione, con l'aggiunta della biblioteca comunale e della comunità di recupero di soggetti con disagio, collocata al convento dei frati francescani
Anziché «comune denuclearizzato» come si usava una volta, sui cartelli stradali che annunciano l'ingresso a Riva potrebbe andar scritto «Città no azzardo». L'idea, certamente suggestiva, arriva dal gruppo consiliare «Progetto per Riva - Rivanità» e porta le firme di Mauro Pederzolli e Carlo Modena. Una proposta choc che punta a lanciare un messaggio forte contro la ludopatia e a fare addirittura di Riva una città anti-gioco d'azzardo come non sembra accaduto finora altrove