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Borgo, pasti in mensa «No al falso buonismo»

Ha fatto discutere, e non poco, in questi giorni la decisione della Giunta della Comunità Valsugana e Tesino di non distribuire più i pasti, nelle mense scolastiche gestite dall'ente, ai figli di genitori che non pagano la tariffa. I commenti, sia sui giornali che sui social network, non sono mancati. Ora, sull'argomento, ritorna a dire la sua l'assessore  Paolo Sordo . «Non abbiamo preso questo provvedimento a cuor leggero ma dopo reiterati tentativi di far pagare il dovuto a famiglie - scrive Sordo - che, al termine di analisi dettagliate, risultano, in base all'indicatore Icef sul loro reddito, in grado di corrispondere»

Mensa scolastica non pagata? Allora via il bambino

Troppe famiglie non pagano la mensa scolastica: i loro figli saranno esclusi dai pasti. Non potranno gustare piatti caldi serviti nei loro istituti. Al massimo, si portino un panino da casa. La comunità di valle Valsugana e Tesino ha deciso di usare il pugno duro e circa 150 famiglie si troveranno una brutta sorpresa all'inizio dell'anno scolastico. In totale, mancano 12 mila euro. L'assessore Paolo Sordo: «Se una famiglia non riesce a pagare verrà aiutata, ma attraverso altri canali. C'è chi non ha mai versato nulla in tanti anni»

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L'ex mensa del Santa Chiara occupata da Refresh Lab

Di nuovo in azione i ragazzi del Refresh Lab, che questa mattina hanno occupato l'ex mensa Santa Chiara, situata esattamente di fronte all'ingresso dell'Auditorium. In realtà, spiegano i giovani, «abbiamo dato vita a un T.a.z. (Temporary Autonomous Zone) di due giorni in uno stabile chiuso da più di otto anni, che versa in uno stato avanzato di abbandono e degrado con l'obiettivo di restituire alla città spazi dismessi, che potrebbero essere utilizzati come servizi per studenti e precari». Nel video di Giuseppe Fin, Anna del Refresh Lab spiega i perché dell'iniziativa. E dietro di lei i ragazzi si rimboccano le maniche e puliscono una struttura sporca e degradata. All'interno della news altri video, che testimoniano una situazione di sporcizia e abbandono Guarda le foto

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Mensa universitaria «Perché occupiamo»

 Sulle vetrate è stato appeso uno striscione con scritto «Diritto allo studio per tutti». Ma è solo uno degli aspetti che il collettivo #refresh_lab vuole portare all'attenzione pubblica dopo l'occupazione iniziata ieri mattina. Ieri, erano circa 25 i ragazzi che hanno forzato la porta della mensa di via 24 maggio, inutilizzata dallo scorso anno. Per la maggior parte sono universitari, ma non mancano studenti delle superiori, ricercatori e precari. Giuseppe Fin li ha intervistatiI tuoi commenti

Mensa, o mangiar questa minestra

«Le recenti polemiche - scrive nel suo blog Patrizia Todesco - sui menù e sulle quantità mi hanno fatto però riflettere su un punto. Anche nelle mense, come sempre, ci vorrebbe un po’ di elasticità anche perché il prezzo pieno che viene richiesto a ogni famiglia non è proprio bassissimo. Si parla di 4 euro e 40 a bambino per chi non ha agevolazioni. Considerato che non è possibile offrire la possibilità di scegliere tra due pietanze, di fronte ad un  bimbo che salta a piè pari una portata (soprattutto se è il primo) ci vorrebbe l’accortezza di aumentare la quantità del secondoI tuoi commenti