Bufera sui nuovi ticket, Rossi li difende Non saranno invece toccati i premi dei medici
Il governatore ritiene che l'introduzione dei ticket provinciali, che si sommano a quelli nazionali, non fosse più rinviabile
Il governatore ritiene che l'introduzione dei ticket provinciali, che si sommano a quelli nazionali, non fosse più rinviabile
Netta contrarietà all'introduzione dei nuovi ticket sanitari da 3 euro a prestazione specialistica (visite ed esami) e 1 euro a ricetta per i farmaci, decisi dalla giunta Rossi, viene espressa con una nota da Walter Alotti, segretario generale della Uil trentina.
Trecento pazienti ogni giorno varcano la porta del Pronto soccorso del Santa Chiara. Sono bambini, anziani, pluritraumatizzati o pazienti psichiatrici, pazienti acuti o semplicemente impauriti e in cerca di una diagnosi
Fino ad ora - di prassi - all'Azienda sanitaria si pagavano in anticipo solo le visite private. Dal 1° dicembre la stessa regola vale anche per il pagamento delle visite e degli esami diagnostici e strumentali effettuati con l'impegnativa medica. Il cambiamento avviene in previsione dell'utilizzo di modalità di pagamento online e della gestione informatizzata dei referti delle prestazioni diagnostiche e strumentali rendendo uniforme la riscossione dei ticket in tutte le strutture dell'Azienda in un'ottica di semplificazione dei rapporti con i cittadini
Quasi un residente su cinque in Trentino non paga il ticket per le prestazioni sanitarie. Il dato è stato rivelato ieri dall'assessore provinciale alla salute Ugo Rossi rispondendo ad un'interrogazione presentata tempo fa dal consigliere del Pdl Leonardi. L'obiettivo di Leonardi era evidentemente quello di conoscere il numero di stranieri che godono della gratuità di farmaci e visite. Ebbene, i dati rivelano che gli extracomunitari esentati sono 5.827, ai quali si aggiungono stranieri comunitari esenti che arrivano a quota 971. I cittadini italiani, al contrario sono ben 92.779