La Uil dice no ai nuovi ticket provinciali su farmaci, visite ed esami
Netta contrarietà all'introduzione dei nuovi ticket sanitari da 3 euro a prestazione specialistica (visite ed esami) e 1 euro a ricetta per i farmaci, decisi dalla giunta Rossi, viene espressa con una nota da Walter Alotti, segretario generale della Uil trentina.
Netta contrarietà all'introduzione dei nuovi ticket sanitari da 3 euro a prestazione specialistica (visite ed esami) e 1 euro a ricetta per i farmaci, decisi dalla giunta Rossi, viene espressa con una nota da Walter Alotti, segretario generale della Uil trentina.
La Uil trentina stigmatizza in particolare quella che definisce: "La propensione evidente della giunta a rimandare o non attuare tagli o misure di bilancio che incidono sugli interessi difesi dalle lobby del turismo, delle imprese o delle scuole private, procedendo senza deroghe e cautele equitative, invece, nel delicato settore sanitario".
Dicono no ai ticket anche i comitati trentini per l’Altra Europa con Tsipras e dai candidati dell’Altra Trento a Sinistra alle elezioni comunali, che esprimono «contrarietà e preoccupazione».
«Il diritto alla salute e al benessere psicofisico, all’assistenza anche domiciliare e alla prevenzione deve essere garantito per tutte e tutti», si legge in una nota. «I tagli alla sanità pubblica non rappresentano un risparmio ma, nel lungo periodo, determino l’esatto contrario: l’aumento delle spese per fronteggiare l’aumento di patologie causate dalla mancanza di prevenzione e cura. I debiti contratti da Ugo Rossi per la costruzione del Not - prosegue la nota - non devono essere pagati da cittadine e cittadini, che la crisi economica globale e le politiche neoliberiste dell’attuale governo stanno portando all’impoverimento economico, sociale e culturale».
In serata è arrivata la critica anche da parte di Cgil e Cisl.
LA NOTA UNITARIA DI CGIL E CISL
La decisione della giunta provinciale di introdurre nuovi ticket sulle ricette e sulle viste specialistiche è sbagliata nel metodo e nella sostanza. In occasione della discussione sulla manovra finanziaria per il 2015 era stata condivisa la necessità di aprire un confronto tra giunta e forze sociali sul tema della spesa sanitaria, in relazione sia ai livelli di compartecipazione dei cittadini sia al'efficientamento del servizio sanitario attraverso la concreta attuazione del piano di miglioramento della Apss.
Sul fronte della misura ipotizzata dalla giunta rilevano l'assegnazione di qualsivoglia meccanismo equitazione che eviti di caricare sulle famiglie realmente più bisognose nuovi oneri al solo fine di consolidare il bilancio pubblico. Per questo a suo tempo avevamo chiesto l'introduzione dell'Icef, richiesta che rinnoviamo anche in questa occasione.
Confidiamo che la Giunta apra immediatamente un dialogo con le forze sociali per giungere ad una soluzione che tenga conto delle difficoltà delle famiglie più deboli del nostro territorio, superando al contempo quelle resistenze che hanno impedito fino ad oggi di aumentare l'efficienza e la qualità della sanità provinciale.