Turchia, in fiamme albergo in una stazione sciistica: 66 morti e 51 feriti

 Sono 66 le persone che hanno perso la vita a causa di un incendio scoppiato nella notte in un albergo presso una stazione sciistica in Turchia, in provincia di Bolu, nell'Anatolia centrale. Lo ha affermato il ministro dell'Interno, Ali Yerlikaya, aggiornando il bilancio delle vittime e facendo sapere che i feriti sono in tutto 51 persone, riferisce Anadolu.

Uno dei 51 feriti in ospedale si trova in terapia intensiva, ha dichiarato il ministro della Sanità, Kemal Memisoglu, come riferisce Anadolu. E' stata avviata un'inchiesta per determinare le causa dell'incendio, che i vigili del fuoco sono riusciti a domare dopo circa 10 ore. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha dichiarato che "tutte le misure necessarie saranno prese per fare luce su tutti gli aspetti dell'incidente e per assicurare alla giustizia i responsabili", riferisce Anadolu.

L'incendio è scoppiato, per motivi ancora da chiarire, alle 3:27 ora locale (l'1:27 in Italia) all'interno del Gran Kartal Hotel, un albergo di 12 piani con le pareti rivestite in legno presso la stazione sciistica Kartalkaya sulle montagne in provincia di Bolu, nell'Anatolia centrale, circa 150 chilometri a nord ovest della capitale Ankara. Come riferiscono media locali, al momento dell'incendio la struttura ospitava 237 persone e alcune sono morte dopo essersi gettate dalle finestre per sfuggire alla fiamme.

Quattro persone sono state arrestate in relazione all'incendio: Lo ha annunciato il ministro della Giustizia, Yilmaz Tunc, aggiungendo che uno degli arrestati è il proprietario della struttura alberghiera, riferisce Haberturk.

 

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Autralian Open, eterno Djokovic: travolge Alcaraz e vola in semifinale contro Zverev

"Vorrei solo che questa partita fosse stata la finale", ha commentato Novak Djokovic dopo il match di tre ore e mezza contro Carlos ALcaraz che lo ha proiettato alle semifinali dell'Open d'Australia. E, dell'atto conclusivo, la sfida in quattro set tra il serbo alla caccia del 25/o titolo slam e lo spagnolo n.3 al mondo ha avuto tutte le caratteristiche, per tensione e qualità del gioco, suspense e agonismo, tanto che lo stesso vincitore l'ha definita "una delle partite più epiche che ho giocato su questo campo".

Ceduto il primo set 4-6 allo spagnolo favorito della vigilia, l'ex n.1 al mondo ha vinto i successivi tre (6-4, 6-3, 6-4), guadagnandosi il diritto di affrontare l'attuale n.2, Alexander Zverev, che ha battuto Tommy Paul (n.11) in quattro set (7-6, 7-6, 2-6, 6-1).

Domani la caccia all'altro penultimo step semifinale sarà l'obiettivo del campione in carica, Jannik Sinner, che se la vedrà con Alex De Minaur, e di Lorenzo Sonego, opposto a Ben Shelton, col sogno di poter vedere una sfida tinta d'azzurro. Ma intanto c'è da celebrare ancora una volta un Djokovic che a quasi 38 anni giocherà la sua 12/a semifinale del primo slam della stagione, che finora ha vinto dieci volte. E anche questo ha pesato nel nuovo confronto con Alcaraz (così come era avvenuto a Parigi nella finalissima olimpica che lo scorso 4 agosto ha consegnato l'oro a cinque cerchi a Djokovic), che invece a Melbourne non è mai riuscito a esprimersi al suo livello e ha subito la quinta sconfitta su otto scontri diretti, a conferma di una difficoltà anche psicologica ad avere la meglio sull'esperto rivale.

Neanche il problema all'inguine avvertito già nel primo set ha frenato la voglia e la determinazione di 'Djoko' che si è fatto curare per continuare poi quasi imperterrito la sua rimonta, come se i 16 anni di differenza e lo squilibrio nello stato di forma in campo non contassero nulla. "Ho giocato con una gamba e mezza, ma i farmaci hanno fatto effetto, ho preso anche una seconda dose.

Mi sono sentito sempre meglio, ho giocato un paio di ottimi game alla fine del secondo set - ha spiegato a caldo il serbo -. Carlos ha sbagliato da dietro e io ho cercato di sfruttare le mie chance. Poi dal secondo set fino alla fine della partita non ho avuto altre difficoltà".

E di non aver sfruttato quel momento si è autoaccusato Alcaraz: "Ero in controllo ma l'ho lasciato entrare di nuovo in partita. E' stato l'errore più grande che ho fatto - ha detto -. Nel secondo set avrei dovuto giocare un po' meglio solo per spingerlo ancora di più al limite, perchè aveva problemi anche solo a muoversi, ma non l'ho fatto".

C'è quindi un campanello d'allarme nel campo di Djokovic, al fianco del quale sta operando, a quanto pare bene, l'ex avversario Andy Murray, ma è difficile pensare che anche solo con qualche chance di giocarsela il serbo non tenti il tutto per tutto:"Domani capiremo meglio l'entità del problema e il giorno di riposo viene a puntino, vedremo se basterà per essere pronti venerdì contro Sascha che sta giocando il suo tennis migliore".

Zverev farà la sua terza semifinale in Australia, la seconda consecutiva, grazie soprattutto ai due set iniziali vinti al tie break con Paul, il quale ha reagito solo nel terzo per poi affondare definitivamente nel quarto. "Onestamente avrei dovuto essere sotto di due set" ha ammesso nell'intervista in campo con Jim Courier. Guardando a venerdì, quando ancora non sapeva se avrebbe affrontato Alcaraz o Djokovic, il tedesco si è limitato a dire di sentire di "poterli battere entrambi, anche se con Sinner sono i migliori al mondo. So di avere il livello giusto per farlo, l'ho già fatto in passato, spero di poterci riuscire di nuovo".