Governo: Dl Lavoro, altri 25 miliardi alle imprese
Via la condizione di single con persone a carico per accedere agli sconti agli imprenditori sulle assunzioni, tempi ridotti tra un contratto a termine e l'altro e spinta all'apprendistato. Sono alcune delle (piccole) novità introdotte dal Senato al decreto Lavoro, che contiene anche lo slittamento dell'aumento dell'Iva dal 21% al 22%, ma sopratttutto il via libera allo sblocco di altri 20-25 miliardi di debiti della Pubblica amministrazione (un emendamento del Pd è stato approvato all'unanimità) e lo stop alle pubblicità per le sigarette elettroniche
Via la condizione di single con persone a carico per accedere agli sconti agli imprenditori sulle assunzioni, tempi ridotti tra un contratto a termine e l'altro e spinta all'apprendistato. Sono alcune delle (piccole) novità introdotte dal Senato al decreto Lavoro, che contiene anche lo slittamento dell'aumento dell'Iva dal 21% al 22%, ma sopratttutto il via libera allo sblocco di altri 20-25 miliardi di debiti della Pubblica amministrazione (un emendamento del Pd è stato approvato all'unanimità) e lo stop alle pubblicità per le sigarette elettroniche.
Il testo, confermato sostanzialmente il «pacchetto lavoro» nell'impianto del governo, è stato approvato ieri con 203 sì, 35 no e 32 astenuti e il 6 agosto sarà alla Camera, dove il ministro Giovannini si augura un iter altrettanto rapido. Col provvedimento si punta a promuovere l'occupazione giovanile, consentendo a circa 200mila giovani tra i 18 e i 29 anni di accedere a nuove opportunità di formazione e impiego. Il governo si è impegnato, accogliendo un ordine del giorno, ad ampliare la «platea» dei beneficiari se ci saranno «ulteriori risorse ».
Nel decreto è previsto lo slittamento di tre mesi, al 1° ottobre 2013, dell'aumento dell'Iva, coperto con il contestato aumento degli acconti fiscali (al 100% dell'acconto Irpef, al 101% dell'acconto Ires, al 110% dell'acconto sulle ritenute che le banche devono versare sugli interessi maturati su conti correnti e depositi). Vengono stanziati poi 794 milioni per le assunzioni di under 30: 500 milioni per le regioni del Sud e 294 per le altre per gli anni 2013-2016. Per le nuove assunzioni decontribuzione fino a un tetto di 650 euro al mese per 18 mesi (se si tratta di nuova assunzione; se si stabilizza un contratto a termine lo sgravio dura 12 mesi): l'assunzione deve riguardare giovani tra i 18 e i 29 anni senza impiego da almeno 6 mesi o senza un titolo di scuola media superiore o professionale. Escluse le assunzioni per lavoro domestico. Prevista anche la possibilità per l'impresa che assume un disoccupato Aspi (il nuovo ammortizzatore sociale) di avere un bonus mensile del 50% sul residuo Aspi che non sarà più percepito dal lavoratore. Entro il 30 settembre la Conferenza Stato-Regioni deve adottare le linee guida per il contratto di apprendistato. Le novità non avranno più limiti temporali e riguarderanno tutte le imprese, non solo piccole, medie e microimprese. Due milioni di euro l'anno per tre anni per i tirocini formativi.
Tra un rinnovo e l'altro del contratto a termine torna la pausa di 10 giorni per contratti fino a sei mesi e 20 per contratti di durata superiore (la riforma Fornero aveva previsto una pausa di 60/90 giorni che non ha sortito l'effetto sperato della stabilizzazione). Possibile non indicare la causale di assunzione in caso di primo contratto a tempo determinato, non superiore a 12 mesi eventuale proroga compresa. Per il lavoro intermittente è confermato il limite di 400 giorni in tre anni ma riferito al medesimo datore di lavoro, mentre salta per turismo, pubblici esercizi e spettacolo. Introdotte anche norme per la stabilizzazione dei soci-lavoratori in partecipazione. Incentivi per le start up innovative fino al 2016. Vengono poi estese ai contratti di collaborazione coordinata e continuativa, anche a progetto, le tutele contro le «dimissioni in bianco», ossia le lettere di dimissioni prefirmate all'atto dell'assunzione e completate illecitamente dai datori di lavoro: licenziamenti mascherati.
Per i ragazzi del Sud che non studiano, non lavorano né sono impiegati in attività di formazione vengono stanziati anche 168 milioni di euro (per circa 80mila soggetti) per borse di tirocinio formativo.
Previsti poi 80 milioni di euro per misure di autoimpiego e autoimprenditorialità. Altri 80 milioni sono stanziati per progetti di valorizzazione dei beni pubblici (con particolare attenzione ai beni confiscati alle mafie) e per l'inclusione sociale che coinvolgano giovani.
Infine, il fondo per il diritto al lavoro di persone disabili è incrementato di 30 milioni, 10 quest'anno e 20 nel 2014. Andranno al fondo per il Servizio civile 11,5 milioni in due anni ed è stato incrementato anche il fondo per favorire l'occupazione dei detenuti: 5,5 milioni in più dal 2014.