Gestori dei rifugi d'alta quota disperati per il maltempo
Sono un lontano ricordo i giorni di caldo africano, quando alpinisti ed escursionisti affollavano i rifugi di alta montagna dell'Alto Adige in cerca di un po' di refrigerio. In questa estate, che non è un'estate, nelle stuben regnano il silenzio e la solitudine. «Questo mese sono già 13 i giorni senza ospiti», racconta desolato Erich Pichler, gestore del rifugio Bicchiere (foto) in val Ridanna, che con la sua famiglia resiste a 3.200 metri di quota, spesso senza vedere anima viva
Sono un lontano ricordo i giorni di caldo africano, quando alpinisti ed escursionisti affollavano i rifugi di alta montagna dell'Alto Adige in cerca di un po' di refrigerio. In questa estate, che non è un'estate, nelle stuben regnano il silenzio e la solitudine. «Questo mese sono già 13 i giorni senza ospiti», racconta desolato Erich Pichler, gestore del rifugio Bicchiere (foto) in val Ridanna, che con la sua famiglia resiste a 3.200 metri di quota, spesso senza vedere anima viva.
Il rifugio Gino Biasi al Bicchiere, incastonato nei ghiacciai della cresta di confine, a pochi passi dall'Austria, è il più alto dell'Alto Adige. Inaugurato nel 1894 è una meta prediletta per gli alpinisti e così capita, nei giorni migliori, che tutti i cento posti letto siano occupati. Non così questa estate pazza con il suo tempo capriccioso. La gestione dei rifugi di alta montagna richiede enormi sforzi. Tutto - dalla farina al gasolio per il generatore di corrente elettrica, dalla birra alle lenzuola - deve essere portato a 3.000 metri in elicottero con costi rilevanti. Erich non si perde comunque d'animo: «Siamo sempre aperti, non abbiamo giorni di riposo». La situazione non è diversa sull'Ortles. «La stagione, iniziata solo a fine giugno, va a rilento», racconta Filomena Woell del rifugio Payer a 3.039 metri. Fortunatamente ci sono alpinisti, che non si chiudono nelle loro stanze d'albergo, quando il tempo non è da cartolina, come la cancelliera Merkel che in questi giorni si trova in vacanza a Solda con suo marito. «Pochi giorni fa - racconta Woell - la cancelliera è passata da noi, sfruttando una mezza giornata di tempo discreto. È stata gentilissima, come sempre». I gestori sperano di recuperare in agosto e settembre, tempo permettendo.