Via libera tra le polemiche alla riforma della scuola
L’Aula della Camera ha definitivamente approvato la riforma della scuola, che è legge. Hanno votato a favore 277 deputati, 173 contro. In quattro si sono astenuti. Il voto è arrivato dopo una mattinata di polemiche in aula, con la ferma contrarietà al provvedimento di Lega, FI, M5S e Sel. Proteste anche dei sindacati all'esterno di Montecitorio.
Sono inoltre 39, tra i quali Bersani e Cuperlo, i deputati Pd che non hanno partecipato al voto sulla riforma della scuola. Tra questi, secondo Alfredo D’Attorre, sono «24» gli esponenti della minoranza Pd. Roberto Speranza risulta in missione ma fa sapere di non aver partecipato per scelta. 5 i contrari nel Pd, tra i quali lo stesso D’Attorre.
Sono invece 4 i deputati azzurri «vicini» al senatore Denis Verdini che hanno votato sì alla riforma della buona scuola. Secondo i tabulati, in dissenso dal resto del gruppo FI, che ha votato contro, hanno detto sì al testo in Aula, Luca D’Alessandro, Monica Faenzi, Giovanni Mottola e Massimo Parisi.
«Questo non è un atto finale» ma «l’atto iniziale di un nuovo protagonismo della scuola». Così il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, dopo l’approvazione in via definitiva della riforma della scuola.
«Centomila assunzioni, più merito, più autonomia #labuonascuola è legge». Così il premier Matteo Renzi commenta su Twitter il via libera definitivo alla riforma della scuola:
Centomila assunzioni, più merito, più autonomia. #labuonascuola è legge
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 9 Luglio 2015
LA SCHEDA
Con il via libera definitivo della Camera la «Buona scuola» diventa legge. Da settembre, dunque, il mondo dell’istruzione cambia volto. Ecco le principali novità.
AL VIA LA SCUOLA DELL’AUTONOMIA
Si realizzerà anche grazie a un organico potenziato. Gli istituti potranno indicare allo Stato il fabbisogno di docenti e strumenti per attuare il loro progetto educativo e i presidi avranno a disposizione maggiori strumenti gestionali. I Piani dell’offerta formativa (Pof) diventano triennali e viene raddoppiato il Fondo di funzionamento delle scuole, da usare per le spese correnti. Nei periodi di sospensione dell’attività didattica associazioni e terzo settore potranno organizzare attività educative, ricreative e culturali negli edifici scolastici.
OLTRE 100 MILA PROF PRECARI IN RUOLO DA SETTEMBRE
Per questo piano di assunzioni si scorreranno le graduatorie a esaurimento e quelle di merito (vincitori e idonei concorso 2012). I prof occuperanno posti vacanti e disponibili in organico di diritto (circa 48 mila, entro settembre) e posti di potenziamento (oltre 50 mila, da settembre). Secondo il Ministero, ogni istituto avrà a disposizione una media di 7 docenti in più. Le prossime assunzioni avverranno per concorso: il primo bando è previsto entro il prossimo 1 dicembre e saranno valorizzati titoli e servizio.
AUMENTANO POTERI PRESIDI
I dirigenti scolastici diventano leader educativi: dovranno essere i promotori del Pof e dal 2016 potranno scegliere la squadra di docenti per realizzare il progetto formativo del loro istituto. L’individuazione dei docenti («chiamata diretta») avverrà all’interno di ambiti territoriali predisposti dagli Uffici Scolastici Regionali. I presidi dovranno rendere pubbliche tutte le informazioni sugli incarichi conferiti e il loro operato sarà sottoposto a valutazione, sulla base di criteri nazionali uguali per tutti.
Il risultato influirà anche sulla retribuzione aggiuntiva.
PREMI AI DOCENTI PIÙ MERITEVOLI
Dal 2016 sarà istituito un fondo da 200 milioni di euro l’anno per la valorizzazione del merito dei prof. La distribuzione alle scuole terrà conto dei territori con maggiori criticità educative. Ogni anno il dirigente scolastico assegnerà i fondi ai docenti tenendo conto dei criteri stabiliti, in base a linee guida nazionali, da un nucleo di valutazione composto da: preside (che presiede), tre docenti, due genitori (dall’infanzia alle medie) oppure un genitore e uno studente (alle superiori), un componente esterno individuato dall’Ufficio scolastico regionale.
ARRIVANO SCHOOL BONUS E DETRAZIONI PER PARITARIE
Chi farà donazioni a favore delle scuole avrà un beneficio fiscale (credito di imposta al 65%) in sede di dichiarazione dei redditi. Sono previsti un limite massimo di 100 mila euro per le donazioni e un fondo di perequazione, per evitare disparità fra istituti, pari al 10% dell’ammontare delle erogazioni totali.
Scatta infine la detraibilità delle spese sostenute dalle famiglie i cui figli frequentano una scuola paritaria.
UNA CARD AD HOC PER FORMAZIONE DOCENTI
È un voucher di 500 euro l’anno da utilizzare per l’aggiornamento professionale attraverso l’acquisto di libri, testi, strumenti digitali, iscrizione a corsi, ingressi a mostre ed eventi culturali. La formazione in servizio diventa obbligatoria ed è finanziata con uno stanziamento strutturale di 40 milioni di euro l’anno.
PIÙ ARTE, MUSICA E LINGUE STRANIERE IN CLASSE
La riforma della scuola prevede un potenziamento dell’offerta formativa per gli studenti. A partire dalle competenze linguistiche: l’Italiano per quelli stranieri e l’Inglese per tutti (anche con materie generaliste insegnate in lingua). Potenziate anche Arte, Musica, Diritto, Economia, Discipline motorie e competenze digitali. Alle superiori il curriculum diventa flessibile: le scuole attiveranno materie opzionali in risposta alle esigenze dei loro ragazzi.
ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO PER TUTTI
Previste almeno 400 ore nell’ultimo triennio dei tecnici e professionali e 200 in quello dei licei. Ogni anno verranno stanziati 100 milioni di euro.
L’alternanza si farà in azienda, in enti pubblici e musei, anche d’estate e all’estero. Saranno istituiti una Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza e un Registro nazionale dell’alternanza in cui saranno visibili enti e imprese disponibili a svolgere questi percorsi. Per quanto riguarda gli Istituti tecnici superiori, una parte dei fondi statali sarà legata (per il 30%) agli esiti dei diplomati nel mondo del lavoro.
FARI PUNTATI SU EDILIZIA SCOLASTICA
La riforma prevede un bando (300 i milioni a disposizione) per la costruzione di scuole altamente innovative e un investimento di ulteriori 200 milioni per i mutui agevolati per la costruzione e la ristrutturazione delle scuole. Saranno stanziati 40 milioni per finanziare indagini diagnostiche sui controsoffitti degli istituti.
INFANZIA E DIRITTO STUDIO DELEGATE A GOVERNO
La riforma assegna la delega al Governo a legiferare, tra l’altro, su formazione in ingresso dei docenti, diritto allo studio, riordino delle norme in materia di scuola, promozione dell’inclusione scolastica, modalità di assunzione e formazione dei dirigenti scolastici, creazione di un sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6 anni. Sarà potenziata infine la Carta dello Studente.