Migranti, strage di bambini in Grecia Germania: controlli e treni bloccati
Una quindicina i bambini annegati in Grecia
È salito ad almeno 34 morti annegati, fra i quali vi sono 11 bambini oltre a 4 neonati, il bilancio, che resta provvisorio, del naufragio di un barcone pieno di migranti che si è ribaltato al largo dell'isola greca di Fermakonissi, nel mare Egeo. Lo rivelano vari media greci, fra cui il sito di Ekathimerini. Il barcone era partito dalla costa turca, che dista solo 15 km dalla Grecia
Centinaia di migranti verso l’Austria
Centinaia di migranti arrivati in Ungheria dalla Serbia passando il confine a Rozske hanno ottenuto alle prime luci dell’alba il via libera della polizia, senza essere identificati, a salire su un treno partito per il confine con l’Austria.
La Germania sospende i treni dall’Austria
La Germania ha sospeso, dalle 17.00, il traffico ferroviario dall’Austria a causa della crisi dei migranti. Lo comunicano le ferrovie austriache Oebb all’agenzia di stampa Apa di Vienna. Attualmente 1.800 profughi si trovano a bordo di treni in Austria diretti in Germania.
Controlli alle frontiere in Germania: oltre 2.000 poliziotti verso l’Austria
La Germania reintrodurrà temporaneamente i controlli di frontiera per far fronte alla crisi dei migranti. Lo ha annunciato il ministro dell’interno, Thomas de Mazière. I controlli provvisori serviranno, ha spiegato, «per arrivare ad una procedura ordinata di afflusso dei migranti che garantisca la sicurezza». «Non veniamo meno ai nostri doveri, ma abbiamo bisogno di tempo e di un pò di ordine lungo il nostro confine», ha aggiunto.
Come riferisce il portale di Bild, 2.100 poliziotti verranno inviati nella zona di confine con l’Austria. Secondo le anticipazioni della stampa, il governo federale introdurrà anche controlli alla frontiera con la Repubblica ceca e con la Polonia. La sospensione di Schengen, secondo Bild, è previsto che duri circa 30 giorni. La decisione è stata presa nel corso di una telefonata tra la cancelliera Angela Merkel e la sua controparte austriaca Werner Faymann, in cui si è parlato di «un graduale ritorno» ai controlli di frontiera.