Prof sardi obbligati al concorso a Roma: la protesta

Hanno dovuto comprare un biglietto aereo per la capitale e pagare un albergo in cui pernottare.

Ma lo hanno fatto senza pensarci due volte, perché l’occasione era importante. In palio, infatti, c’era un posto di ruolo.

«Sì - sottolineano - avete capito bene, un unico posto. Peccato che noi però siamo in tanti...in questa sede almeno una ventina».

È la storia dei candidati sardi alla classe di concorso A54, per l’insegnamento della storia dell’arte.

Per sostenere la prova sono dovuti uscire dalla loro regione e raggiungere il «continente», con la consapevolezza che solo uno di loro sarebbe stato «il fortunato vincitore».

Tra questi c’è Francesca. Questa mattina ha svolto la prova all’Itis Galilei di Roma.

«La Sardegna - spiega - è stata accorpata al Lazio per fare una prova al computer.

Non capisco il motivo, si poteva fare anche nella nostra regione; è stata una spesa enorme per noi. Se dovessimo passare alla fase orale, dovremmo tornare di nuovo a Roma e sostenere altre spese».

E sul concorso in generale aggiunge: «Non abbiamo avuto il tempo di preparaci in due mesi. I programmi sono usciti tardissimo».

Anche Valeria è sarda, di Cagliari, ma non concorre per quell’unico posto. È a Roma per uno degli 11 posti messi a bando nella regione Toscana.

«Sono stata abilitata con il tfa, come tutti gli altri - dice - e oggi sono venuta a Roma per essere testata su una materia su cui mi hanno già testata». In più, al momento «non ci sono le griglie e non sappiamo come verremo valutati e quale è il punteggio minimo per passare», ha aggiunto Valeria, che, a fine test, ammette di non essere riuscita a finire tutta la prova per mancanza di tempo.

Il caso della classe di concorso A54, costretta a emigrare dalla Sardegna per provare a vincere il ruolo, non è isolato.
«Da quanto sappiamo - spiegano le giovani prof - chi vuole sostenere la prova per ottenere il ruolo in scienze dell’alimentazione dovrà raggiungere la Toscana. Gli insegnanti di spagnolo invece saranno convocati nel Lazio».

Ma la Regione Sardegna non ci sta. I candidati non devono essere costretti a fare la valigia per sostenere la prova.

Di ieri la decisione di intervenire inviando una lettera, firmata dall’assessore competente Claudia Firino, al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. Obiettivo, consentire ai docenti sardi di affrontare le prossime prove nella loro isola.

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