Provincia, con Roma in ballo 250 milioni Accordo per evitare tagli agli investimenti
Senza intesa cambierà il programma delle opere pubbliche, a partire dalla Loppio-Busa
Provincia e governo nazionale stanno lavorando a una soluzione che vale, solo per le casse provinciali, 250 milioni di euro. Senza lo sblocco del braccio di ferro con Roma sul pareggio di bilancio, infatti, sarà questa la dimensione delle risorse in meno su cui potrà contare lo stock di bilancio che la Provincia sta mettendo in cantiere. «Non sono soldi nuovi che si verrebbero a liberare - spiega il presidente della Provincia, Ugo Rossi - perché sono risorse già dentro i nostri bilanci. Se non ci fosse l'intesa vorrebbe dire avere uno stock di risorse si di bilancio minori con la necessità di comprimere la spesa corrente e gli investimenti».
«Stiamo lavorando per trovare una soluzione - continua Rossi - e abbiamo individuato da parte nostra una possibile via d'uscita su cui stanno ragionando anche a Roma». Rossi, che domani incontrerà il ministro dell'istruzione, Stefania Giannini, a Trento, potrebbe volare a Roma martedì o mercoledì per un incontro nella capitale sul principio da condividere e fare inserire nella legge di stabilità nazionale. «Vediamo se riusciremo a fare l'incontro - sottolinea Rossi - In ogni caso tutto come è sempre stato si risolverà con il maxi emendamento a fine anno e dunque il tempo per far inserire il testo c'è».
Da parte della Provincia la strategia è quella di portare lo Stato a replicare quanto è già stato fatto nella legge di stabilità dello scorso anno. All'interno della finanziaria nazionale, infatti, le regole da applicare alla Provincia di Trento e a quella di Bolzano per il 2016 e il 2017 si differenziavano da quelle per le altre regioni ordinarie per cui valeva di fatto il pareggio di bilancio. Per Trento e Bolzano, infatti, si parla di applicare il patto di stabilità richiamando tra l'altro altre norme (come la legge di stabilità del 2012) in cui si spiega che il contributo al risanamento dei conti pubblici avviene sulla base di accordi tra lo Stato e le due Province.
«Lo Stato - sottolinea Rossi - ha due problemi: quello dell'abbattimento del debito pubblico, al quale concorriamo con 340 milioni di euro l'anno. Poi ha il parametro europeo dell'indebitamento netto che vuol dire non superare certi limiti di spesa. E tale obiettivo si raggiunge o con il pareggio di bilancio o con il patto di stabilità». Rossi sottolinea come «noi contribuiamo attraverso la presenza del patto di stabilità per 2016 e 2017 che dice che non superiamo certi livelli di spesa. Adesso lo Stato non può dirmi che rispettare anche il pareggio di bilancio».
La soluzione proposta dalla Provincia è quella di far sì che nella legge di stabilità nazionale, il cui iter è stato avviato dal consiglio dei ministri, sia inserita la stessa norma «dell'anno scorso in cui si stabiliva questo principio per cui Trento rispetta il vincolo del patto di stabilità e non del pareggio di bilancio. Anche la Ragioneria generale dello Stato esplicitava in un suo provvedimento tale aspetto in maniera chiara. Ora stiamo lavorando per riuscire a far inserire tale norma nella prossima finanziaria, in questo modo si salverebbe gli avanzi e anche il fondo pluriennale vincolato». Ovvero due voci che per la Provincia valgono 250 milioni in più o in meno e per i Comuni circa 150 milioni di euro.
In queste settimane, tra l'altro, si stanno mettendo a punto i budget per i diversi assessorati per quanto riguarda proprio il bilancio per il 2017. E uno dei temi da chiarire è quali opere potranno essere finanziate nei prossimi anni. Tra queste, ad esempio, il collegamento stradale tra Loppio e la zona di Arco, attesa per tagliare code e rallentamenti.
Nonostante i chiari di luna romani, però, Rossi spiega che «resta confermata l'impostazione degli sgravi fiscali alle famiglie con uno o più figli» con detrazioni che valgono 15 milioni di euro (40 in totale considerando tutte le riduzioni sull'addizionale Irpef).