Perde assunzione in hotel perché è di colore: denuncia
Paolo ha trovato un annuncio su Internet per lavorare per la stagione estiva in un albergo della riviera romagnola, a Cervia (Ravenna). L’albergatore ha visto che aveva una certa esperienza ed ha deciso di assumerlo.
Almeno fino a quando, per perfezionare il contratto, Paolo gli ha inviato la sua carta d’identità e l’albergatore ha notato un dettaglio che ha mandato a monte l’assunzione: il colore della pelle.
Dopo aver definito accordi e dettagli, infatti, anzichè il contratto da firmare ha ricevuto un sms: «Mi dispiace Paolo ma non posso mettere ragazzi di colore in sala qui in Romagna la gente è molto indietro con mentalità scusami ma non posso farti venire giù ciao».
Così Paolo, giovane milanese, si è rivolto alla Filcams-Cgil di Ravenna che sta preparando una vertenza per accompagnarlo in tribunale. Il fatto risale al 18 giugno scorso quando il giovane stava cercando un’occupazione estiva. Niente di strano: già l’anno scorso aveva trascorso l’estate a lavorare in Romagna, dove, spesso, per gli operatori turistici non è semplice trovare personale disposto a lavorare, da giugno a settembre, per turni lunghi e impegnativi mentre gli altri si divertono.
«Siamo di fronte a un evidente caso di discriminazione razziale - dicono Manuela Trancossi, della segreteria provinciale della Cgil, e Paolo Bragaglia, dell’ufficio vertenze del sindacato - in cui a un danno patrimoniale per avere perso la stagione lavorativa si somma l’umiliazione e la profonda ingiustizia di cui si è vittima. Siamo certi che la Romagna saprà distinguersi dall’inaccettabile connotazione riservatale dall’albergatore».
La vicenda ha suscitato condanne per il comportamento dell’albergatore e solidarietà per il giovane coinvolto. Il sindaco di Cervia, Luca Coffari lo ha definito un «fatto di particolare gravità che nulla ha a che fare con la cultura della nostra città». Il messaggio inviato a Paolo, secondo il sindaco, è doppiamente grave: «non solo è inaccettabilmente discriminatorio, ma anche offensivo nei confronti del nostro sistema turistico-imprenditoriale.
La Romagna si è sempre dimostrata una terra aperta con una mentalità e un sentire comune che vivono di integrazione, rispetto e correttezza. Qui l’unico ‘indietrò è il singolo albergatore».
Secondo Federalberghi l’imprenditore si è attivato per rimediare all’accadute e alcuni albergatori si sono proposti per offrire al giovane milanese un’opportunità di lavoro.
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