Migranti, pugno duro del governo, più rimpatri
Stretta sui richiedenti asilo e carcere per i respingimenti: con una serie di emendamenti del governo al dl sicurezza, e sempre che le misure vengano approvate visto il braccio di ferro tra Lega e M5s, è in arrivo un drastico giro di vite sull’accesso alla protezione umanitaria.
Un articolo, il 28ter, prevede infatti che la domanda per ottenerla, precondizione per una serie di diritti, tra i quali l’asilo, è manifestamente infondata quando «il richiedente è entrato illegalmente nel territorio nazionale, o vi ha prolungato illegalmente il soggiorno e senza giustificato motivo non ha presentato la domanda tempestivamente rispetto alle circostanze del suo ingresso». Ad avviso dell’Arci, si tratta di una «previsione che rischia di azzerare» del tutto il diritto di asilo.
Questo emendamento fa riferimento alla direttiva europea 32 del giugno 2013 che prevede una procedura accelerata per il richiedente che entra illegalmente in un Paese Ue. Fonti del Viminale spiegano che le ipotesi presenti nell’emendamento del governo recepiscono, appunto, la direttiva Ue e affermano in sostanza che chi entra illegalmente nel territorio italiano, deve tempestivamente presentare la domanda d’asilo.
Nella norma non viene indicato quanto sia il tempo a disposizione del richiedente asilo ma, precisano ancora le fonti del ministero dell’Interno, la valutazione non può che essere rimessa caso per caso. Fermo restando però che se la domanda non venisse presentata tempestivamente, «senza giustificato motivo», risulterebbe manifestamente infondata.
Secondo Filippo Miraglia dell’Arci, «si tratta di una previsione che rischia di cancellare completamente il diritto d’asilo nel nostro Paese perchè, di fatto, potrebbe impedire l’accesso alla procedura di asilo al 100% dei richiedenti asilo.
Nessuno infatti arriva legalmente per chiedere asilo perchè non si può entrare legalmente per richiesta d’asilo: non esiste un visto per richiesta d’asilo». Inoltre, prosegue Miraglia, «la previsione di manifesta infondatezza per chi protrae la presenza illegale sul territorio contrasta con il funzionamento degli uffici di polizia che accolgono le richieste d’asilo». Per essere ancora più chiaro, l’esponente dell’Arci - che ritiene che il provvedimento sia l’ennesima trovata propagandistica di Matteo Salvini in vista delle elezioni europee - rileva che «basta andare all’ufficio di Roma e verificare come centinaia di persone attendono per mesi di poter presentare domanda d’asilo e quindi permangono, per colpa dello Stato e della macchina del Viminale, irregolarmente sul territorio italiano».
Ma non è tutto. Carcere da uno a 4 anni ed espulsione con accompagnamento immediato alla frontiera per lo straniero che, destinatario di un provvedimento di respingimento alla frontiera, rientri in Italia senza una speciale autorizzazione del ministro dell’Interno: la ‘criminalizzazionè del respingimento è contemplata da un altro emendamento al dl sicurezza. La pena massima sale a 5 anni se lo straniero, già denunciato per aver violato il respingimento, rientra in Italia.
Un altro emendamento, sempre del Governo, prevede che per velocizzare l’esame delle domande di protezione internazionale, possano essere istituite, con decreto del ministro dell’Interno, dal 1 gennaio 2019 per la durata massima di otto mesi, ulteriori sezioni delle commissioni territoriali, fino a un massimo di 10. È previsto uno stanziamento di 2 milioni 481 mila euro per la copertura delle spese relative al 2019.