Conzatti e la non-sfiducia: Forza Italia vuole espellere la senatrice
Aria di bufera sulla senatrice Conzatti, che in occasione del voto di fiducia al nuovo governo non ha votato contro, ma non ha partecipato al voto mettendosi così in una posizione neutrale.
Da quel giorno Conzatti (ex Upt, passata a Forza Italia nei giorni precedenti le elezioni) è nel mirino dei partiti di destra.
Per difendersi, avrebbe anche detto di «essere stata autorizzata dal partito» ad astenersi dal voto. Ma «Da parte mia non c’è stata alcuna autorizzazione alla senatrice Conzatti per uscire dall’aula durante il voto di fiducia al governo Conte. Ci siamo sentiti dopo le votazioni quando mi ha riferito della sua decisione» afferma il vice presidente di Forza Italia, Antonio Tajani, a proposito delle polemiche.
Dai dirigenti di Forza Italia la scelta del non voto da parte della senatrice è stata aspramente contestata fino ad arrivare alla richiesta di dimissioni dal Senato e di espulsione dal partito. Una richiesta di dimissioni è stata formulata anche dai deputati trentini della Lega.
Oggi il nuovo affonda: quanto dichiarato da Antonio Tajani «smentisce quanto dichiarato dalla signora Conzatti. Questa smentita, che la sbugiarda pubblicamente, rafforza la nostra richiesta di espulsione dal partito e dimissioni dal Senato della stessa, la quale neanche in questa occasione ha avuto il coraggio di dichiarare la verità, cioè di non appartenere più nè al centrodestra, nè a Forza Italia, ma di essere in cerca di nuova collocazione al fianco di forze che non hanno nulla a che vedere con il nostro movimento». Lo scrive in una nota Maurizio Perego, commissario provinciale di Forza Italia del Trentino.
«Il fatto che la signora Conzatti dichiari di essere iscritta a Forza Italia nella regione Veneto, potrebbe anche farci piacere. Quello che invece è un fatto inequivocabile è che questa signora è stata eletta al Senato, nel Collegio del Basso Trentino, con i voti di una coalizione tra Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Che questo piaccia o no, le faccia piacere o no, è la realtà. Questi elettori lei, dovrebbe rappresentare e questi elettori non vogliono il governo delle poltrone di Conte e Renzi», conclude la nota.
Non tutto il partito, però, è d'accordo: «Il pluralismo delle posizioni e il rispetto della dialettica interna sono elementi distintivi della cultura politica e della storia di Forza Italia. Richiedere con toni perentori le dimissioni dal Senato e l’espulsione dal partito di chi, come la collega Donatella Conzatti, ha deciso, nel rispetto delle prerogative parlamentari, di non partecipare al voto di fiducia al governo è banalmente smodato, tanto più se la richiesta è motivata da un supposto tradimento della volontà popolare». Lo scrive in una nota il senatore di Forza Italia Franco Dal Mas.
«Seguendo lo stesso ragionamento avremmo dovuto chiedere le dimissioni dei parlamentari leghisti eletti nei collegi uninominali, anche grazie ai voti di Forza Italia, per aver trasformato e tradito la volontà popolare andando a governare e sostenendo per 14 mesi il sedicente governo del cambiamento con il M5S», conclude la nota.