Sostegno ai cassintegrati: almeno 450 euro al mese per chi è colpito dalla crisi
Arrivano 6,8 milioni a favore di chi ha subito una sospensione dal lavoro per il blocco temporaneo delle attività conseguente l’emergenza epidemiologica Covid-19: il provvedimento è stato approvato ieri dalla giunta provinciale, attraverso l’avviso per la concessione di un’integrazione alla cassa integrazione, autorizzando a tale scopo una spesa di 6,8 milioni di euro, a cofinanziamento europeo, per l’anno 2020. La misura sarà riconosciuta dall’Agenzia del Lavoro, attraverso un sostegno al reddito aggiuntivo a quello assegnato dallo Stato a favore dei lavoratori sospesi per una soglia minima di 300 ore semestrali nel corso di quest’anno.
Riguardo alla somma complessiva di 6.800.000 euro, il finanziamento corrisponde per il 50% al cofinanziamento europeo di 3.400.000 euro; per il 35% al cofinanziamento statale di 2.380.000 euro e per il 15% al cofinanziamento provinciale di 1.020.000 euro.
Sarà possibile presentare la richiesta del sostegno esclusivamente on line con le seguenti tempistiche: a partire dal giorno 11 agosto 2020 ed entro le ore 12.30 del 31 ottobre 2020, per i sospesi dal lavoro nel primo semestre. E dal 1 gennaio 2021 ed entro le ore 12.30 del 28 febbraio 2021, per i sospesi del secondo semestre. Entro 60 giorni dalla data di scadenza del periodo per la presentazione delle domande l’amministrazione erogherà il beneficio spettante. Per accedere alla misura il richiedente dovrà compilare autonomamente la domanda on line di accesso al sostegno. La procedura di richiesta dell’integrazione al reddito prevede la registrazione, compilazione, conferma e invio della domanda direttamente on line sul sito del Fse in Trentino, oppure sul sito di Agenzia del Lavoro, che renderanno operative le pagine con la modulistica online a breve.
«L’impegno delle organizzazioni sindacali è stato premiato e finalmente, a cinque mesi dall’inizio dell’emergenza Covid-19, arriva il primo sostegno al reddito a favore dei lavoratori. Ieri infatti la giunta provinciale, dopo aver negato per mesi la necessità di finanziare i sostegni al reddito ai lavoratori colpiti dalla crisi economica, ha finalmente finanziato con risorse europee l’intervento a favore dei cassintegrati previsto già dal 2010 dal documento di interventi di politica del lavoro. La novità quindi non sta nella misura, che i lavoratori conoscono benissimo visto che è attiva da dieci anni, bensì dal fatto che ci sono ora le risorse per finanziarlo. Risorse che, ad onor del vero, sono state stanziate dalla legge provinciale 3 del 2020 grazie a un emendamento presentato e promosso dalle minoranze in Consiglio provinciale». Lo dicono i tre segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.
«L’intervento che garantisce minimo 450 euro a tutti i lavoratori che abbiano dovuto restare in cassa integrazione almeno 300 ore nel primo semestre dell’anno, viene attivato su richiesta dei lavoratori. Proprio su richiesta di Cgil Cisl Uil del Trentino a settembre i lavoratori riceveranno in busta paga la certificazione delle ore di cassa integrazione effettivamente godute, documento indispensabile per richiedere il beneficio. Avremmo voluto un sistema più semplice e meno burocratico per garantire quanto dovuto ai lavoratori ma su questo fronte la giunta non ha saputo semplificare adeguatamente la procedura». Ora «chiediamo alla giunta almeno di individuare le risorse necessarie a coprire tutte le domande dei lavoratori cassintegrati. I 6,8 milioni di euro stanziati non saranno infatti sufficienti per coprire il fabbisogno» concludono i tre segretari.