Giovane uccide la madre a botte e poi avvisa i carabinieri
L'omicidio ad Aicurzio, in provincia di Monza: il 24enne ha colpito la mamma di 58 anni a calci e pugni e poi ha chiamato il 112
MONZA. La lite, le parole pesanti, le botte e in un attimo il rapporto difficile tra madre e figlio si è trasformato in delitto.
È accaduto ad Aicurzio, piccolo comune della provincia di Monza, oggi (21 aprile) intorno all'ora di pranzo, quando Davide Garzia, 24 anni, al culmine di una lite ha colpito la madre Fabiola Colnaghi, 58 anni, a calci e pugni, uccidendola.
Un raptus di violenza ancora senza movente, su cui stanno indagando i carabinieri del Comando Provinciale di Monza.
Vedova, casalinga, Fabiola viveva con il figlio Davide, con il quale i rapporti ultimamente erano diventato più tesi.
Disoccupato, incensurato, il giovane mal tollerava forse i consigli o le rimostranze di quella mamma che da sola ha continuato a rimanergli accanto dopo la morte del marito, fino a quando non ha ritrovato la felicità accanto ad un altro uomo, divenuto da qualche anno il suo compagno.
Se tra la 58 enne e il figlio vi fossero precise e radicate ragioni di dissidio, sarà probabilmente chiarito da amici e familiari, in queste ore chiamati a testimoniare dagli investigatori.
Secondo una prima ricostruzione effettuata dagli inquirenti, Garzia intorno alle dodici e trenta ha iniziato una discussione con la madre e dalle parole è passato alle mani. In particolare un pugno al volto, scagliato alla donna, l'avrebbe fatta crollare a terra.
Resta da chiarire se il giovane si sia accanito con calci e altri pugni sulla mamma oppure no.
L'autopsia, disposta dalla Procura di Monza, stabilirà inoltre l'esatta causa del decesso.
In piedi davanti al corpo senza vita della madre, il 24 enne ha chiamato il 112: "venite, ho ammazzato mia madre". I carabinieri lo hanno trovato in piedi, immobile, sull'uscio di casa, e sempre lui ha indicato ai militari dove trovare il corpo senza vita di Fabiola Colnaghi.
Portato in caserma per essere sentito, Garzia è stato a lungo interrogato dagli inquirenti, che in serata dovrebbero formalizzare il provvedimento a suo carico.
Solare, gioiosa, Fabiola era nota in città, come ha raccontato il sindaco di Aicurzio Matteo Baraggia, che la conosceva "da quando eravamo bambini", anche perché "Aicurzio è una piccola città, si cresce insieme". Il primo cittadino, che si è detto "profondamente scosso e sconvolto", ha raccontato di chiacchierare spesso con Colnaghi per strada, e che "nulla avrebbe mai potuto farmi presagire un epilogo del genere", anche perché da tempo "aveva un compagno, sembrava serena".