Protegge il serial-killer dei gatti: condannata per favoreggiamento
La conferma della sentenza di Appello da parte della Cassazione, dopo che in primo grado era stata assolta perché le era stato riconosciuto lo "stato di necessità": temeva di perdere il posto di lavoro
TORINO. "Qui al lavoro c'è un tipo che quando trova i gatti li uccide: non faccio il nome perché sono sicura di perdere il posto".
Disse questo, nel 2016, una donna oggi di 40 anni ai funzionari della Forestale che stavano cercando di fare luce su una catena di misteriose sparizioni di animali nel Cuneese.
Questo atteggiamento le è costato una condanna a un mese di reclusione per favoreggiamento che è stata confermata dalla Cassazione.
In primo grado il tribunale di Cuneo aveva assolto l'imputata riconoscendo lo "stato di necessità", ma nel 2021 la Corte d'appello, a Torino, ribaltò il giudizio.
Il teatro della vicenda era un'autorimessa di pullman dove, secondo quanto si ricava dalle carte processuali, si sospettava che si verificassero maltrattamenti e "reiterate uccisioni" di animali.