Viva Dioniso, protettore dei meticci

di Paolo Ghezzi - NO

Al di qua e al di là delleventure e sventure televisive dei non antipatici ragazzotti (cantanti ecangianti) nati come Tbsod al Mas dei Gianeti, Piné, il meritoprincipale dei tre trentini è quello di aver aperto una finestra e undibattito. La finestra è sulla cultura classica, evocata con la sceltadel nome di Dioniso. Il dibattito è sull'interpretazione dell'essenzadei bastardi, quali si sono battezzati.
La dimensione dionisiaca, contraltare dell'apollinea, fa parte dellegrandi coppie contrastanti, dei binomi di feconda inscindibilecontraddizione, come il basso- e l'altomimetico, eros e thanatos,guerra e pace, angeli e demoni, ghè mèter e thàlassa,  madreterrabenigna e mare incuboso: chi ha fatto il Prati quando ci insegnavaAngiolina Lanza sa di che si parla, e sa quanto è arricchente eliberante scoprire che - da quando l'umanità ha cominciato a pensare ea scrivere, qui in Occidente dai Greci in avanti - ha scoperto diessere un impasto di bene e male, di slanci nobili e di impulsiinconfessabili. Ben di rado siamo bianco o nero, sì sì o no no, maquasi sempre infiniti impasti di grigio, di rosso coraggio e verdepaura, di santità e immondizia, di lacrime e sputi.
Nell'oscillazione tra i poli dell'essere e dell'esprimersi, laparte di Apollo è solare e potente e insieme poetica e guaritrice,mentre quella del dio Dioniso non è solo lo scatenamento dei baccanali,l'euforia del vino, l'irrazionale al potere. Dioniso è anche inventoredel canto, della danza e dell'aratro, protettore degli umili,ispiratore degli indovini. "E' impossibile per l'uomo dionisiaco noncomprendere una qualsiasi suggestione; egli non lascia inosservatoalcun segno emotivo, possiede nel massimo grado l'istinto delcomprendere e dell'indovinare, come pure, nel più alto grado, l'artedella comunicazione. Entra in ogni pelle, in ogni moto dell'anima: sitrasforma costantemente" (Nietzsche).
E dunque i figli bastardi sono dionisiaci per definizione,comunicatori per eccellenza, in quanto frutto di incroci e di incontrifecondi. Solo le manie religiose e le follie totalitarie conservanol'ossessione della razza intatta e dell'incontaminazione. I nazistiidolatravano il sangue ariano, classificavano le persone in percentualidi purezza e difesero col genocidio degli ebrei le ragioni del Volktedesco e della stirpe germanica: lo ricordiamo, anche al vescovolefebvriano negazionista appena perdonato da Ratzinger, in questavigilia di Memoria.
Se per bastardo non intendiamo il "bastardo dentro" (il campione delsadismo), ma l'impuro di razza, l'intrecciato e il mischiato, insommail supremo perfetto meticcio simboleggiato per tutto il mondo da unBarack Obama, allora ben venga l'èra dei bastardi, l'età dell'Acquarioo il Regno dei cieli in cui finalmente non saremo più giudicati eclassificati in base alla genetica e alla religione, e non saremo nébianchi né neri, né ebrei né greci, né cristiani né islamici, né purarazza né bastardi, ma persone, Menschen, esseri umani.
Sia che la parola derivi dalla corteccia degli alberi sia che provengadal basto dei muli (il Vocabolario etimologico del Pianigiani nonrisolve la questione), il suo speciale marchio di speciale impurità cela rende calda e fraterna, meticcia e colorata come l'umanità, seconsiderata unica famiglia. Meticci di tutto il mondo unitevi, è forsela profezia del ventunesimo secolo. E Dioniso di sicuro brinda a questanuova, eterna speranza. Con un boccale di vino rosso e forte. Il vinoche non cancella le identità di popolo, le individualità di storia, maci aiuta a non renderle razzialmente contrapposte, reciprocamente,ossessivamente nemiche.
Brindiamo, Dioniso, alla gioia della curiosità, al dono della diversità, alla grazia bastardina del meticcio intreccio.        

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