Grande Petter. E grazie Pietro
Norvegia, festa continua
E siamo a dodici. Con le due medaglie conquistate ieri dalla splendida coppia formata da Therese Johaug e Marit Bjoergen, la nazionale norvegese ha conquistato esattamente un terzo delle medaglie finora assegnate
Manca soltanto una medaglia
Dall'altare alla polvere
Dall’altare alla polvere. Ai Mondiali di sci nordico, dopo il sabato delle sei medaglie, arriva la domenica delle beffe per la grande Norvegia. La giornata da tregenda comincia allo stadio del fondo di Lago di Tesero nelle team sprint. Nella gara femminile Ingvild Oestberg inciampa nella sua ultima frazione e la rimonta furiosa di Maiken Falla si arena con il quarto posto conquistato sul filo di lana ai danni della primierotta Ilaria Debertolis, che aveva cullato il sogno di medaglia
Un pubblico d'applausi
Cè la Norvegia e c’è il resto del Mondo a Fiemme 2013. Ieri i vichinghi hanno conquistato 6 medaglie sulle 9 disponibili: 2 ori, 2 argenti e 2 bronzi. Finora hanno vinto 9 delle 21 medaglie assegnate, il 43% del bottino totale. E’ un dominio assoluto il loro al quale, purtroppo, fanno da contraltare prestazioni non esaltanti della squadra azzurra
E bravo «Berni» trentino in fuga
Sentite qui: «Nel salto femminile dovessi scommettere punterei su Sara Takanashi: è lei lagrande favorita ma attenzione alla “mia” Sarah, la Hendrickson. Per il terzo gradino del podio nominerei l’austriaca Jacqueline Seifriedsberger: ecco il mio terzetto, seguite a ruota da Sagen, Van e Jerome». A scriverlo, sull’edizione di ieri dell’Adige, era stato Paolo Bernardi, l’opinionista del nostro giornale per le gare di salto e combinata nordica
Ale ed Elena, volate sul podio
Malagò, occasione persa
Ha perso un’occasione il nuovo presidente del Coni, Giovanni Malagò. Martedì, a sorpresa, è stato eletto alla guida dello sport italiano. Ieri, a Trento, aveva la possibilità per mostrarsi al mondo intero in una cerimonia di inaugurazione che ha affascinato non soltanto le migliaia di trentini presenti in piazza Duomo ma anche i telespettatori a casa. Nella magìa di mille suoni e colori è piaciuto anche il tanto contestato quanto allegro inno di Goran Bregovic. Il ministro allo Sport Piero Gnudi c’era, Malagò no, anche se ha annunciato la sua presenza in pista in uno dei prossimi giorni. Peggio per lui.