La scuola regala il camping al Comune
Da anni si discute della necessità di realizzare a Rovereto un campeggio, tantopiù che l’amministrazione comunale punta decisa sul cicloturismo per calamitare visitatori europei in città. Il progetto, con tanto di calcoli e costi, adesso è pronto ed è stato elaborato dagli studenti dei corsi serali per geometri dell’Itcg Fontana. Preparato per la maturità, è stato regalato al Comune sperando che la giunta lo inserisce nelle opere di legislatura
ROVERETO - Promesso da tempo, invocato addirittura da anni e nel 2010 inserito, almeno come idea e dunque senza finanziamento, nel programma di governo della giunta Miorandi. Il campeggio di Rovereto rimane una delle grandi incompiute della città. Da svariate legislature si parla dell'esigenza di dotare l'urbe di un campo attrezzato per i vacanzieri che prediligono l'aria aperta e che si spostano in camper o roulotte. Specie i visitatori del Nord Europa, gli stessi che ad ogni «chiacchierata» sullo sviluppo turistico di Rovereto si indicano come i clienti da intercettare, invitare, coccolare, soddisfare. A maggior ragione se si tratta di ciclisti con bagagli e famiglia al seguito, abituati a campeggiare ma, appena «sbarcati» in Vallagarina, «orfani» di uno spazio attrezzato per ospitarli.
Orbene, con queste premesse il camping avrebbe dovuto essere operativo chissà da quanto ma invece non è mai decollato. Si sono buttate lì ipotesi su dove metterlo ma non si è mai fatto niente, nemmeno individuato un sito ad hoc per ospitare tende o caravan dall'accento germanico o dei Paesi Bassi.
Eppure i privati, le associazioni, i circoli, ogni estate si autoallestiscono il proprio campeggio per poter venire incontro alle richieste degli ospiti. Il Motoclub Pippo Zanini, che da 41 anni organizza il Motoraduno con centinaia di centauri da ogni parte del mondo, anche lo scorso agosto ha attrezzato un campo temporaneo confidando di poter disporre di un camping degno di tal nome dall'anno venturo.
E un altro Motoclub, l'Oscar Bellini, si è fatto in quattro per un accampamento provvisorio a Loppio e il comitato No Tav si è mosso nello stesso modo a Marco. Insomma, c'è voglia e necessità di campeggio ma il Comune di Rovereto e con lui l'intera Vallagarina ancora latitano.
Come avviene ormai sempre più spesso, ci stanno pensando i «privati» a promuovere iniziative e progetti per arricchire la città. E la proposta, stavolta, arriva nientemeno che dalla scuola, in particolare dagli studenti dei corsi serali per geometri dell'Itcg Fontana. I «ragazzi» (tra virgolette perché, almeno anagraficamente, non sono più tali) hanno studiato a fondo il Prg di Rovereto e poi hanno predisposto progetto e relazione che colloca il campeggio - se il Comune avrà la bontà di seguire i suggerimenti «scolastici» - dentro i Lavini. In un'area, tanto per capirci, per metà già in mano pubblica e per l'altra soggetta ad esproprio.
Ma com'è nata l'idea? Lo spiegano benissimo, nella propria relazione, gli autori di questo lavoro presentato alla maturità la scorsa estate: «Consultando il nuovo Prg del Comune di Rovereto ci siamo accorti che non era stata inserita nessuna area da destinarsi alla creazione di strutture ricettive all'aria aperta, quelle che comunemente si definiscono camping. La cosa ci è sembrata "strana" per la seconda città del Trentino soprattutto pensando alle ambizioni turistiche che in maniera evidente emergono consultando il sito dell'Azienda locale per il turismo. Questa mancata previsione di Piano ci ha portato a riflettere sull'opportunità di dotare o meno la nostra bella città di tale struttura facendo maturare in noi la convinzione che tale occasione, per una città che si vuole affermare anche sul piano turistico, non doveva assolutamente essere sprecata. Abbiamo pensato di elaborare una nostra proposta da sottoporre all'amministrazione comunale con l'auspicio che si possa presto procedere derogando allo strumento urbanistico per ragioni di "pubblica utilità"». La scelta dell'area, come detto, è ricaduta sui Lavini.