Per l'Opera Universitaria 40 milioni in 3 anni
La giunta provinciale ha approvato ieri la deliberazione dell'assessore all'università e ricerca, Sara Ferrari, che dà via libera al bilancio di previsione 2014 e pluriennale 2014-2016 dell'Opera Universitaria. Un bilancio a sua volta approvato dal Consiglio di amministrazione dell'Opera lo scorso 26 novembre e che si assesta per la competenza 2014 sulla cifra di 40.164.241 euro
La giunta provinciale ha approvato ieri la deliberazione dell'assessore all'università e ricerca, Sara Ferrari, che dà via libera al bilancio di previsione 2014 e pluriennale 2014-2016 dell'Opera Universitaria. Un bilancio a sua volta approvato dal Consiglio di amministrazione dell'Opera lo scorso 26 novembre e che si assesta per la competenza 2014 sulla cifra di 40.164.241 euro. In una nota l'assessore Ferrari sottolinea come pur nel calo previsto in coerenza con le direttive di risparmio impartite agli enti e soggetti collegati alla finanza provinciale, rimanga invariata la cifra destinata all'erogazione delle borse di studio.
Tutti contenti? Forse sì, anche se non mancano le incertezze per il futuro. Greta Chinellato, rappresentante degli studenti in senato accademico (Udu), parla di «segnale positivo» da parte della giunta provinciale. «Il fatto che le borse di studio non siano state tagliate è un buon segnale - dice -. Ricordo che questo è anche il risultato di una battaglia fatta da noi studenti in merito alla minacciata esclusione dei finanziamenti agli idonei non beneficiari (per mancanza di risorse)». Ma Chinellato va oltre gli stanziamenti (che per le sole borse di studio si traduce in circa 5 milioni all'anno) e dice che il via libera è da interpretare anche come riconoscimento del buon lavoro svolto finora dall'Opera Universitaria. L'Opera (guidata dal presidente Fulvio Zuelli) è ente funzionale della Provincia in odore di accorpamento all'interno degli uffici dell'Università. «Questo è il disegno, anche se noi studenti abbiamo sempre detto che l'Opera deve essere mantenuta. In questo periodo di limbo, anche con il nuovo assetto istituzionale dato dal nuovo statuto dell'ateneo, le cose si sono un pochino fermate, ma sulla qualità del lavoro svolto per l'ente dedicato al diritto allo studio non si discute».
Chinellato parla quindi della necessità di trovare un equilibrio tra ateneo e Opera e di rinnovare il consiglio d'amministrazione».